Se 54.000 megawatt vi sembran pochi. Tale è stato il consumo di energia negli ultimi giorni, a causa del caldo e del sempre più diffuso utilizzo del condizionatore.
Fa bene sapere che c’è qualcosa al mondo che succhia più energia elettrica di un concerto dei Pink Floyd.
Hai voglia di scegliere quello che consuma poco, come sostengono. Se poi va a tirondella tutto il giorno a 18 gradi saltano altro che i contatori.

Il condizionatore è un istrumento del demonio, creato dal demonio per dare all’umanità un’illusione di benessere.
Tutti sanno, almeno credo, che per creare fresco nelle nostre case il condizionatore sputa fuori (dove è già un caldo infernale) ancora più calore, attraverso la terribile unità esterna, quel coso che va appeso fuori dalle finestre e di solito fa un gran casino.

E’ un cane diabolico che si morde la coda. Più condizionatori bombano e più calore viene disperso nell’ambiente, quindi più condizionatori ci vogliono, in una progressione esponenziale. Il mondo finirà quando l’ultimo condizionatore sarà messo in funzione e assorbirà l’ultimo watt sopravvissuto.

Il condizionatore, chissà perché, non è mai usato in maniera razionale e sana. Sei tutta sudata, con i vestiti appiccicati addosso. Entri in una banca e ti sembra di essere uscita da un crematorio per entrare in un frigorifero. Hai subito alle spalle Kitano con la katana nelle vesti di Zatoichi. Una lama che ti trapassa dalla spalla al fianco, tagliandoti in due. Se sei fortunata il giorno dopo hai un’incriccatura spaventosa, ti muovi a stento e tossisci come la dama delle camelie nell’ultimo atto della Traviata.
Anche negli altri uffici e nei supermercati trovi quel delizioso gelo siberiano che rischia di farti cadere gli alluci di schianto, ma il peggio sono proprio le banche. Forse il denaro, anche se non puzza, è considerato merce deperibile? Oppure è quella faccenda dei capitali congelati?

Quando vai in casa di amici è conveniente portarsi dietro un pile anche in questa stagione, perché il posto dove ti siederai sarà quello proprio in favore del fiotto di ghiaccio polare, che preferibilmente si affeziona alla tua nuca scoperta. Guai a lamentarsi, a dire: “sono appena uscita dall’ospedale dopo la polmonite interstiziale”. Come risultato qualcuno dirà: “aspetta che lo abbasso un po’, non avete caldo, voi?”

Io non sono freddolosa, amo quel bel freddo naturale che si sente la mattina alle 7:30 in Gennaio con -4 gradi, pedalando in bicicletta. E’ solo che odio il freddo artificiale e malato del condizionatore spinto a tutto busso. Amerei il condizionatore se fosse usato da esseri umani e non da pinguini.

La cosa che mi disturba di più in assoluto però è l’installazione del condizionatore. La carotatura del muro. Una specie di bazooka con un tubo rotante e alabarda spaziale che viola il tuo bel muro del soggiorno. Ieri assistevo all’operazione e vi assicuro che quei 35 centimetri di foro nel muro sono stati più eroici della breccia di Porta Pia. Mentre ragionavo sulla trentina di centimetri chissà perché mi è venuto in mente con ammirazione John Holmes. Forse per non pensare alla conseguenza immediata di quel buco: l’invasione dell’ultracorpo gelido anche nella mia casa.
Perché gli altri hanno caldo, perché se io sono sopravvissuta finora senza non frega niente a nessuno, perché bisogna essere previdenti e se poi vengono 45 gradi all’ombra sono cazzi.
Papè satan, papè satan aleppe!

P.S. Attenzione! Non provate a farlo da soli.


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