Eppure basterebbe che i suoi dettami fossero applicati fino in fondo e saremmo sicuramente un paese migliore.
Voglio riproporre alcuni degli articoli più significativi, con qualche commento legato alla storia di questi sessant’anni e una domanda: la nostra Costituzione è stata proprio sempre applicata? E quante volte è stata violata?
Art. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Fondata sul lavoro, non sul lavoro precario a vita.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. […]
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Appunto, senza distinzione di sesso. Quando si parla di lotta all’omofobia e qualcuno pensa non sia necessaria.
Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. […]
Indipendenti soprattutto.
Art. 10.
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. […]
Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
Tantomeno il suo rapimento e deportazione in carceri segrete all’estero.
Art. 11.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Ah, in condizioni di parità con altri Stati… Non so quanto la coalizione dei volenterosi rientri in questa definizione.
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
L’intero articolo è stato calpestato e irriso nella notte tra il 21 ed il 22 luglio 2001 a Genova.
Art. 18.
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
Ehm, ricordate una certa legge che un governo di centrodestra fece per esentare dal pagamento dell’ICI, una delle più odiose gabelle, gli edifici di proprietà della Chiesa? E che dire del successivo governo di centrosinistra che non ha pensato di abolire questa legge?
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […]
Editti bulgari, censure, tentativi di imbavagliamento, accuse di “uso criminoso del mezzo radiotelevisivo”. Bisognerebbe far imparare a memoria questo articolo e farlo recitare prima di ogni pasto da chiunque si diletti di imprenditoria radiotelevisiva.
Art. 29.
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Dice matrimonio e basta, non matrimonio “tra uomo e donna” come pensa Mastella.
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
La grande conquista della modernità, il lavoro flessibile: niente ferie, niente malattia, niente indennità di maternità.
E’ triste dirlo ma il primo paragrafo per molte realtà è ancora fantascienza.
Art. 53.
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Più chiaro di così…
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28 commenti
Comments feed for this article
gennaio 3, 2008 a 8:56 PM
justfrank
Spesso è utile ripassare i fondamentali. In questo caso non se ne può fare a meno, vista l’aria pesante che tira.
gennaio 3, 2008 a 8:56 PM
justfrank
Spesso è utile ripassare i fondamentali. In questo caso non se ne può fare a meno, vista l’aria pesante che tira.
gennaio 3, 2008 a 10:36 PM
doc63
É vero che la costituzione non serve cambiarla,infatti non ho mai scritto e/o detto una cosa simile,ma bensí cambiare chi non la rispetta e dovrebbe farlo: TUTTA LA CASTA POLITICA ITALIANA, che con emendamenti e leggine,hanno fatto la barba(pelo e contropelo) alla costituzione e al cittadino.
gennaio 3, 2008 a 10:36 PM
doc63
É vero che la costituzione non serve cambiarla,infatti non ho mai scritto e/o detto una cosa simile,ma bensí cambiare chi non la rispetta e dovrebbe farlo: TUTTA LA CASTA POLITICA ITALIANA, che con emendamenti e leggine,hanno fatto la barba(pelo e contropelo) alla costituzione e al cittadino.
gennaio 3, 2008 a 11:04 PM
Adetrax
La nostra Costituzione e` bellissima, ma ampiamente non applicata (prima cosa che mi disse una mia insegnante di liceo); noto che da allora le cose sono ulteriormente peggiorate.
E` talmente bella che la vogliono cambiare e distruggere per piegarla a bieche finalita`, quando e` una delle poche cose che commuove di gioia chiunque approdi nel nostro paese (e che poi amaramente rileva quanto e` distante dalla realta`).
Riguardo all’art. 29: allora con coniugi si intendeva un uomo e una donna 🙂
gennaio 3, 2008 a 11:04 PM
Adetrax
La nostra Costituzione e` bellissima, ma ampiamente non applicata (prima cosa che mi disse una mia insegnante di liceo); noto che da allora le cose sono ulteriormente peggiorate.
E` talmente bella che la vogliono cambiare e distruggere per piegarla a bieche finalita`, quando e` una delle poche cose che commuove di gioia chiunque approdi nel nostro paese (e che poi amaramente rileva quanto e` distante dalla realta`).
Riguardo all’art. 29: allora con coniugi si intendeva un uomo e una donna 🙂
gennaio 4, 2008 a 7:32 am
pibua
Ti ho già detto cosa ne penso su OK…
Ora un OT: Ti annuncio che sei stata nominata, se ti va dai un’occhiata qui
gennaio 4, 2008 a 7:32 am
pibua
Ti ho già detto cosa ne penso su OK…
Ora un OT: Ti annuncio che sei stata nominata, se ti va dai un’occhiata qui
gennaio 4, 2008 a 8:28 am
luciano
L’articolo 21 dice: tutti hanno diritto di manifestare ecc ecc. Sottolineo TUTTI.
Biagi aveva un contratto con la RAI, e, dopo l’editto bulgaro, continuò la trasmissione fino alla sua scadenza. Al momento del rinnovo fu lui a non accettare lo spostamento in un’altra fascia oraria.
Insomma fu Biagi che, in plateale violazione dell’art. 21, pretendeva di avere lui, solo lui, tutti i giorni anche in campagna elettorale, l’orario di massimo ascolto sulla rete di massimo ascolto della televisione pubblica.
gennaio 4, 2008 a 8:28 am
luciano
L’articolo 21 dice: tutti hanno diritto di manifestare ecc ecc. Sottolineo TUTTI.
Biagi aveva un contratto con la RAI, e, dopo l’editto bulgaro, continuò la trasmissione fino alla sua scadenza. Al momento del rinnovo fu lui a non accettare lo spostamento in un’altra fascia oraria.
Insomma fu Biagi che, in plateale violazione dell’art. 21, pretendeva di avere lui, solo lui, tutti i giorni anche in campagna elettorale, l’orario di massimo ascolto sulla rete di massimo ascolto della televisione pubblica.
gennaio 4, 2008 a 10:40 am
Franca
Della Costituzione si potrebbe dire: ha 60 anni ma non li dimostra.
Non serve riformarla, serve applicarla!
Brava, hai fatto un ottimo lavoro
gennaio 4, 2008 a 10:40 am
Franca
Della Costituzione si potrebbe dire: ha 60 anni ma non li dimostra.
Non serve riformarla, serve applicarla!
Brava, hai fatto un ottimo lavoro
gennaio 4, 2008 a 2:57 PM
GG
Ottimo post, vorrei fare solo un appunto un po’ in controtendenza (ma in realtà tutt’altro).
Io studio legge, e ormai di Costituzione ne ho la testa piena. Amo molto ciò che studio, e amo molto la storia, la filosofia, e l’essere umano in generale, in ogni sua proiezione sentimentale, culturale, sociale, politica.
Ora, il diritto è figlio dell’uomo, del tempo, della società, della struttura e di alcune sovrastrutture (ad esempio la morale, la religione etc.). Io credo dunque che non sia affatto un oltraggio modificare una costituzione (l’importante è che lo si faccia con le maggioranze adatte): anzi, dato il carattere dinamico della storia, alcune modifiche sono DOVEROSE.
Ad esempio, io trovo forzato e in un certo senso filosoficamente contraddittorio battersi per i diritti dei gay cercando di fare entrare a forza il matrimonio gay nell’art. 29. Sicuramente è giusto far notare che non si dice “un uomo e una donna”: ma è palese che nel 1947 i “coniugi” fossero di sesso diverso, sarebbe una furberia interpretativa ignorarlo.
La vera conquista sarebbe CAMBIARLA, la Costituzione: modificare l’art. 29 e ad adattarlo alle nuove conquiste sociali e culturali. Dire ad esempio che la società si regge sulla “famiglia” (non sul matromonio) così come regolamentata dalle leggi civili.
Molte enunciaizoni della Cost. si reggono su sottili sfumature terminologiche, figlie ovviamente delle intenzioni e della storia del legislatore.
Vi faccio un ultuimo esempio eclatante: NELLA NOSTRA COSTITUZIONE NON C’E’ IL DIRITTO ALLA VITA. Ci avete mai fatto caso? Non c’è. Si fa tanto un parlare di eutanasia incostituzionale, ma il diritto alla vita non esiste in Cost. E’ “soltanto” richiamato dall’art.2, ove si dice che sono tutelati i “diritti fondamentali dell’uomo”, così come enunciati soprattutto nelle Carte dei Diritti di varia fonte internazionale.
Ma la cosa bella è: SAPETE PERCHE’ IL DIRITTO ALLA VITA NON E’ ESPLICITAMENTE PREVISTO IN COST., COME AVVIENE IN ALTRI PAESI? A giudicare da alcuni elementi emergenti dai Lavori Preparatori della Costituente, pare che il diritto alla vita potesse cozzare con l’art. 52: “LA DIFESA DELLA PATRIA E’ UN DOVERE SACRO”. Sacro, così è detto.
Questo per sottolineare quanto sia importante aggiornare le Costituzioni, soprattutto se si ritiene che Marx non sia stato troppo un cretino..! 🙂
gennaio 4, 2008 a 2:57 PM
GG
p.s. per il discorso sulla disapplicazione della Cost. comunque hai stra-ragione.
gennaio 4, 2008 a 2:57 PM
GG
Ottimo post, vorrei fare solo un appunto un po’ in controtendenza (ma in realtà tutt’altro).
Io studio legge, e ormai di Costituzione ne ho la testa piena. Amo molto ciò che studio, e amo molto la storia, la filosofia, e l’essere umano in generale, in ogni sua proiezione sentimentale, culturale, sociale, politica.
Ora, il diritto è figlio dell’uomo, del tempo, della società, della struttura e di alcune sovrastrutture (ad esempio la morale, la religione etc.). Io credo dunque che non sia affatto un oltraggio modificare una costituzione (l’importante è che lo si faccia con le maggioranze adatte): anzi, dato il carattere dinamico della storia, alcune modifiche sono DOVEROSE.
Ad esempio, io trovo forzato e in un certo senso filosoficamente contraddittorio battersi per i diritti dei gay cercando di fare entrare a forza il matrimonio gay nell’art. 29. Sicuramente è giusto far notare che non si dice “un uomo e una donna”: ma è palese che nel 1947 i “coniugi” fossero di sesso diverso, sarebbe una furberia interpretativa ignorarlo.
La vera conquista sarebbe CAMBIARLA, la Costituzione: modificare l’art. 29 e ad adattarlo alle nuove conquiste sociali e culturali. Dire ad esempio che la società si regge sulla “famiglia” (non sul matromonio) così come regolamentata dalle leggi civili.
Molte enunciaizoni della Cost. si reggono su sottili sfumature terminologiche, figlie ovviamente delle intenzioni e della storia del legislatore.
Vi faccio un ultuimo esempio eclatante: NELLA NOSTRA COSTITUZIONE NON C’E’ IL DIRITTO ALLA VITA. Ci avete mai fatto caso? Non c’è. Si fa tanto un parlare di eutanasia incostituzionale, ma il diritto alla vita non esiste in Cost. E’ “soltanto” richiamato dall’art.2, ove si dice che sono tutelati i “diritti fondamentali dell’uomo”, così come enunciati soprattutto nelle Carte dei Diritti di varia fonte internazionale.
Ma la cosa bella è: SAPETE PERCHE’ IL DIRITTO ALLA VITA NON E’ ESPLICITAMENTE PREVISTO IN COST., COME AVVIENE IN ALTRI PAESI? A giudicare da alcuni elementi emergenti dai Lavori Preparatori della Costituente, pare che il diritto alla vita potesse cozzare con l’art. 52: “LA DIFESA DELLA PATRIA E’ UN DOVERE SACRO”. Sacro, così è detto.
Questo per sottolineare quanto sia importante aggiornare le Costituzioni, soprattutto se si ritiene che Marx non sia stato troppo un cretino..! 🙂
gennaio 4, 2008 a 2:57 PM
GG
p.s. per il discorso sulla disapplicazione della Cost. comunque hai stra-ragione.
gennaio 4, 2008 a 3:25 PM
meinong
Volete la Costituzione o i maccheroni ?
Nella risposta c’è tutta la storia del nostro paese
gennaio 4, 2008 a 3:25 PM
meinong
Volete la Costituzione o i maccheroni ?
Nella risposta c’è tutta la storia del nostro paese
gennaio 5, 2008 a 2:50 PM
Skeight
Quando, per celebrare la costituzione, i tg intervistano tutti Andreotti è chiaro che qualcosa resta sottaciuto…
A parte questo, il ruolo fondamentale della costituzione è che, anche se non applicata, fissa dei principi che sono alla base non solo dello stato, ma anche di buona parte dell’azione politica (molti dei movimenti più efficaci degli ultimi anni si proponevano esplicitamente di far rispettare la costituzione). Una costituzione che non solo fissa uno status quo ma può diventare anche uno strumento di lotta è sicuramente una buona costituzione
gennaio 5, 2008 a 2:50 PM
Skeight
Quando, per celebrare la costituzione, i tg intervistano tutti Andreotti è chiaro che qualcosa resta sottaciuto…
A parte questo, il ruolo fondamentale della costituzione è che, anche se non applicata, fissa dei principi che sono alla base non solo dello stato, ma anche di buona parte dell’azione politica (molti dei movimenti più efficaci degli ultimi anni si proponevano esplicitamente di far rispettare la costituzione). Una costituzione che non solo fissa uno status quo ma può diventare anche uno strumento di lotta è sicuramente una buona costituzione
gennaio 5, 2008 a 8:12 PM
Lameduck
@ doc63
oltre alla casta politica io metterei anche il POTERE, quello economico e finanziario più o meno occulto.
@ adetrax
si, forse allora con coniugi si intendeva uomo e donna perchè non vi era un’istanza di regolamentazione matrimoniale da parte delle comunità gay. Ad ogni modo il fatto che non sia stato specificato “uomo e donna” lascia, secondo me, aperta la possibilità del riconoscimento di altre unioni.
@ luciano
Biagi ricevette una lettera di licenziamento, regolarmente inviata con avviso di ricevimento.
Il suo programma faceva ascolti altissimi, non avrebbe avuto senso alcuno spostarlo in altra fascia oraria a meno che non si volesse svantaggiare l’azienda a favore della concorrenza e gli ultimi fatti emersi sulla RAI fanno pensare che questo fosse l’intento della dirigenza RAI telecomandata da Berlusconi. La storiella che Biagi ha fatto la primadonna ed è stato lui ad andarsene è una falsità. Berlusconi l’ha cacciato e ci sono pure le riprese televisive che lo provano.
@ franca
applicarla, si, fino in fondo.
@ gg
sono d’accordo. L’importante appunto è che chi modifica la costituzione non sia un cazzaro qualsiasi che vuol fare i propri interessi, ma una costituente formata dalle più alte personalità intellettuali dello Stato.
@ meinong
se me lo chiedi all’ora di pranzo sai già cosa voglio.
@ skeight
la costituzione americana è ancora più rivoluzionaria, in quel senso.
gennaio 5, 2008 a 8:12 PM
Lameduck
@ doc63
oltre alla casta politica io metterei anche il POTERE, quello economico e finanziario più o meno occulto.
@ adetrax
si, forse allora con coniugi si intendeva uomo e donna perchè non vi era un’istanza di regolamentazione matrimoniale da parte delle comunità gay. Ad ogni modo il fatto che non sia stato specificato “uomo e donna” lascia, secondo me, aperta la possibilità del riconoscimento di altre unioni.
@ luciano
Biagi ricevette una lettera di licenziamento, regolarmente inviata con avviso di ricevimento.
Il suo programma faceva ascolti altissimi, non avrebbe avuto senso alcuno spostarlo in altra fascia oraria a meno che non si volesse svantaggiare l’azienda a favore della concorrenza e gli ultimi fatti emersi sulla RAI fanno pensare che questo fosse l’intento della dirigenza RAI telecomandata da Berlusconi. La storiella che Biagi ha fatto la primadonna ed è stato lui ad andarsene è una falsità. Berlusconi l’ha cacciato e ci sono pure le riprese televisive che lo provano.
@ franca
applicarla, si, fino in fondo.
@ gg
sono d’accordo. L’importante appunto è che chi modifica la costituzione non sia un cazzaro qualsiasi che vuol fare i propri interessi, ma una costituente formata dalle più alte personalità intellettuali dello Stato.
@ meinong
se me lo chiedi all’ora di pranzo sai già cosa voglio.
@ skeight
la costituzione americana è ancora più rivoluzionaria, in quel senso.
gennaio 6, 2008 a 4:04 PM
Anonymous
Scusa, tra le varie: cosa c’entra il lavoro “flessibile” con l’art.36 Cost.????? Malattia e ferie, per definizione, non sono retribuzione, ma trattamenti previdenziali.
etienne64
gennaio 6, 2008 a 4:04 PM
Anonymous
Scusa, tra le varie: cosa c’entra il lavoro “flessibile” con l’art.36 Cost.????? Malattia e ferie, per definizione, non sono retribuzione, ma trattamenti previdenziali.
etienne64
gennaio 6, 2008 a 8:23 PM
Lameduck
@ etienne64
“Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
Io ho un contratto a tempo determinato, regolarissimo ma che evidentemente non prevede giornata di riposo, visto che lavoro sei giorni su sette.
E’ vero o no poi che nei contratti di lavoro flessibile non è previsto il pagamento dei giorni di malattia?
gennaio 6, 2008 a 8:23 PM
Lameduck
@ etienne64
“Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
Io ho un contratto a tempo determinato, regolarissimo ma che evidentemente non prevede giornata di riposo, visto che lavoro sei giorni su sette.
E’ vero o no poi che nei contratti di lavoro flessibile non è previsto il pagamento dei giorni di malattia?
gennaio 9, 2008 a 11:23 am
Anonymous
Fondata sul lavoro e non sulle morti per lavoro
gennaio 9, 2008 a 11:23 am
Anonymous
Fondata sul lavoro e non sulle morti per lavoro