
Stamattina mi ero messa un normalissimo paio di pantaloni neri nuovi di pacca. Dopo un pò che sono in ufficio noto che ho le unghie blu. Boh, mi sarò sporcata con qualche toner. Mi lavo le mani ma il blu non viene via. Quando sono tornata a casa e mi sono tolta i pantaloni, mi sono ritrovata la metà inferiore del corpo blu. La maglietta che indossavo era macchiata di blu. Ho provato a lavare i pantaloni ma dopo aver sporcato la vasca da doverla smacchiare con il Cillit Bang, ho desistito visto che le braghe maledette continuavano a buttare colore. Per lavarmi ho dovuto usare una striglia da cavalli e una pasta speciale abrasiva tedesca che di solito uso per pulire il lavandino d’acciaio. Nonostante ciò sono riuscita a macchiare l’accappatoio di blu.

Ma che minchia di coloranti usano, ‘sti cornutazzi di cinesi? Io spero e mi auguro che non si tratti di roba tossica. Veleni inenarrabili che ti entrano nella pelle e dopo un pò cominci a mordere tutti. Oppure fai la fine della tipa di Goldfinger, avvelenata con una tintura. Là era oro, qui blu puffetta.
I pantaloni li ho buttati via ma mi sorge un dubbio: dovevo forse trattarli come rifiuto speciale?
E’ tutto vero, non vi sto coglionando con un trip di fantasia. Non mi sono drogata, non ho fumato niente e non ho preso acidi. Piuttosto, riascoltandola, l’unica cosa che può sembrare psichedelica in questo post è la canzone di Mina. Oppure questa incredibile lettura simbolica dei puffi. Vado a darmi la seconda strigliata.
20 commenti
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giugno 20, 2008 a 7:03 pm
Adetrax
I pantaloni potevano essere un’interessante prova per far capire che anche nella qualita` delle cose piu’ semplici ci deve essere un limite minimo.
Questo anche per il bene dei cinesi che ogni tanto tendono a perdere il senso della realta’.
giugno 20, 2008 a 7:23 pm
Lameduck
@ adetrax
E’ esattamente quello che ho pensato. Siccome i pantaloni costano 10 euro, nessuno si preoccupa della qualità di quel prodotto e di tutelare chi lo acquista (compresi i commercianti italiani che li rivendono ad un prezzo maggiorato).
Non è la prima volta che sono costretta a buttare prodotti cinesi a causa del cattivo odore di vernice che emanano o per assoluta mancanza di qualità e durata.
Mentre cercavo di bloccare l’emorragia di colore dal tessuto pensavo a quei disgraziati che i pantaloni li producono, tingendoli tutto il giorno con quella robaccia.
giugno 20, 2008 a 7:41 pm
rudolf
Lo sanno anche le pietre che i panni in generale bisogna fargli fare uno o due cicli di lavaggio prima di indossarli anche per una questione igienica perchè nei depositi potrebbero essere stati contaminati da urina di topo (topone da fogna, topone da canale, pantegana, zoccola etc.) che porta la leptospirosi senza che sia necessario farsi il bagno nel Tevere. In pratica li acquisti e li tieni in sonno fino al primo carico utile blu/nero in lavatrice. Una volta scaricato il colore in eccesso si stabilizzano ed amen, se vuoi andare sul sicuro prendi i jeans da 13-15 euro che sono “washed” ossia pretrattati e non stingono. Ma lo sai che sei un bel tipo? Per 10 euro li volevi pure gia lavati?
Rilassati e goditi Roman Gregory che se non fosse per i panni e le scarpe cinesi qui non arriveremmo a fine mese!
http://de.youtube.com/watch?v=i9IXyWEads0
giugno 20, 2008 a 7:55 pm
Lameduck
@ rudolf
senti, sapientone, parli con una che non è mica casalinga così ma è casalinga COSI’!
Una cosa simile non mi era mai capitata. Questi continuerebbero a buttare colore anche dopo la candeggina.
giugno 20, 2008 a 8:05 pm
rudolf
hehehe!
Blu puffo…
http://it.youtube.com/watch?v=FeQnJBvs22U
giugno 20, 2008 a 8:23 pm
Visco
Fai un controllo di transaminasi e un esame urine. Se il colorante e’ a base di ANILINE potrebbe darti qualche problema.
Ciao
Visco
giugno 20, 2008 a 8:43 pm
Alberto
Non scherziamo sul blu. Ho appena letto un interessantissimo libro sulla storia di questo colore Blu. Storia di un colore.
giugno 20, 2008 a 9:41 pm
Lameduck
@ visco
dotto’ ma che mi dici? Mi devo preoccupare? Problemi in che senso? (Detto con la voce di Mimmo di “Bianco Rosso e Verdone).
@ alberto
scrivono proprio su tutto. 😉
giugno 20, 2008 a 9:46 pm
flussocanalizzatore
E’ capitato ad una mia amica…
Stessa cosa…
Ma avrete comprato mika dallo stesso negozio/mercato?
giugno 21, 2008 a 6:41 am
alfa
Azz, che sfiga. Pessimo acquisto, direi.
Anche a me ha dato problemi un paio di jeans blu. Mi hanno macchiato i boxer bianchi e le scarpe – colore mai più tolto, argh.
giugno 21, 2008 a 6:47 am
arabafenice
se ti può consolare a me è successo anche con jeans di marca, parecchio costosi, anche dopo il primo lavaggio. sai quanti slip celesti ho?
giugno 21, 2008 a 9:00 am
Anonymous
Senti maaa…i mercatini dell’usato non ci sono dalle vostre parti?io ci prendo un sacco di bella roba firmata a pochi euro poi vado in giro tutto ganzo..eheheh..;-)Gimmi
giugno 21, 2008 a 9:43 am
rudolf
http://lh3.ggpht.com/_X8eANWTRKJQ/Rh2zWK_xwsI/AAAAAAAAAA8/BL16pfm-Xmo/
Puoi sempre spacciarlo per bodypainting… hehehe
giugno 21, 2008 a 10:52 am
Anonymous
nella foto sopra,potete osservare una manifestazione indetta da forza italia.
giugno 21, 2008 a 8:13 pm
Lameduck
Se ti capita con roba che hai pagato parecchio ti scoccia ancora di più ed è la riprova che viene tutto fabbricato in Cina, anche il firmato.
@ Gimmi
La roba usata mi fa impressione. Come le divise militari che si trovano nei mercatini. Non riesco a non immaginarci dentro dei soldati morti. E’ una mia perversione, lo ammetto.
@ anonimo
ma come, non lo sai che i puffi sono comunisti? Segui il link nel post…
giugno 21, 2008 a 9:07 pm
Anonymous
Salve a tuti, i poveracci cinesi che producono i pantaloni con dentro un “trojan horse”, esistono perchè esiste chi compra i”pantaloni trojan “.
Antonio
giugno 22, 2008 a 5:57 am
Galatea
Sì, ti capisco. A me era capitato nni fa con una maglietta rosa: sono rimasta due giorni con le braccia color Piggy, la maialina del Muppet’s Show. In effetti il problema è ceh spesso si perde completamente di vista il fatto che a prezzo economico corrisponde una assoluta mancanza di qualità e di controlli, che non ricade solo sul cliente, ma soprattutto su quei poveretti che in Cina producono queste cose.
giugno 23, 2008 a 4:46 am
Lameduck
@ antonio
La produzione dell’abbigliamento comune è ormai quasi tutta delocalizzata. Forse spendendo molto nel prodotto firmato ottieni la qualità ma tu puoi permettertelo?
@ galatea
chissà come eri carina! 😉
Molti anni fa succedeva con i tessuti indiani ma potevi stare tranquilla perchè si trattava di coloranti naturali. Oggi, basta annusare certi prodotti cinesi e ti chiedi da quale sottoprodotto del catrame abbiano ricavato la tintura. Ho un suggerimento per un nuovo filone di film dell’orrore asiatici: mostri mutanti che compaiono all’improvviso nei pressi di fabbriche di abbigliamento.
giugno 23, 2008 a 1:35 pm
Francesca
Tesora, non credo proprio che i cinesi usino coloranti naturali.
Anzi…
giugno 25, 2008 a 10:17 pm
ciro
nessuno utilizza roba naturale, men che meno i cinesi, col loro prezzo di mercato che è 200 volte minore della peggiore manifattura europea.
Cmq, non è solo colorante. Non so se avete mai notato la puzza immonda simile lontanamente all’alcool etilico: è formaldeide, serve per fissare pigmenti ed eventuali decalcomanie.
a tal proposito un vecchio lancio adn
(Adnkronos/Ign) 20 Agosto 2007 – Dopo il dentifricio all’anticongelante, i giocattoli al piombo e le scarpe al cromo, ora è la volta dei vestiti alla formaldeide. A lanciare l’allarme è l’Aduc,riportando una notizia che arriva da una ricerca, resa pubblica da una televisione neozelandese sulla quantità di formaldeide, contenuta nei tessuti degli indumenti provenienti dalla Cina.
I livelli di tale sostanza sarebbero “900 volte maggiori di quelli consentiti dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanita’. Si pensi – precisa l’associazione – che due volte significa un aumento del 100%. I valori limite dell’Oms sono di 20 parti per milione, mentre nei tessuti sono stati trovati valori fino a 18mila parti per milione”. L’Aduc rileva quindi che “la formaldeide è un cancerogeno e può provocare irritazione delle mucose degli occhi, delle prime vie aeree e irritazione della pelle”. La formaldeide “è usata come antimuffa e per mantenere la piega degli indumenti”.
Nel 2006 il 22,4% di capi di abbigliamento utilizzato in Italia proveniva dalla Cina (+22% rispetto al 2005), mentre i prodotti tessili toccavano quota 19% (+31% rispetto al 2005). L’associazione dei consumatori consiglia comunque di lavare e ventilare i tessuti prima di indossarli. L’Aduc, inoltre, annuncia di aver inviato una lettera ai ministri della Salute, Livia Turco, e dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, per saper se anche in Italia siano state fatte analisi dei tessuti provenienti dalla Cina e quali siano i risultati