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Quanto siamo ridicoli con la nostra spocchia, come se fossimo ancora nel Rinascimento con i Da Vinci e i Medici e non fossimo diventati invece delle malecopie fatte in Cina degli italiani che fummo.
Quanto è ridicolo il mai-stato-bocciato Dead Premier Walking con il suo “spezzeremo le reni alla culona inchiavabile se la Grecia non fa prima il culo a noi”. La tragedia di un popolo ridicolo e del suo capocomico impazzito che fa chicchirichì sul proscenio sotto una pioggia di uova marce.
Quanto siamo ridicoli ad offenderci per una manifestazione, una volta tanto, di sincerità nei nostri confronti. Ridicola l’opposizione che, come sempre più spesso gli capita, non ha capito una minchia tanta del senso profondo dell’ilarità franco-tedesca. Ridicolo chi si offende tentando la carta di un tardivo orgoglio patrio che, con noi italiani, è sempre fuori luogo. Abbiamo appena pugnalato l’ennesimo alleato alla schiena, un po’ di contegno, suvvìa, e rispetto per le salme ancora calde.
Chi fa l’offeso allora è convinto che il piazzista di aspirapolvere che ci governa ci rappresenti veramente tutti come popolo, compresi noi che non lo avremmo voluto nemmeno come amministratore di condominio. Chi si adonta evidentemente crede che un offesa a lui richieda l’immediato lavacro dell’onore domattina all’alba con due testimoni. Insomma, come si permettono quel nanerottolo alto quanto una baguette e la culona Kartoffeln di irridere il nostro meraviglioso governo dell’arraffare?
Dovremmo vergognarci noi che ci siamo affidati ai servigi ed alla protezione della Banda del Nano dell’Ortiga. Talmente brava che i conti pubblici ce li avrebbero tenuti meglio il Libanese e il Secco della Banda della Magliana.
Angela e Nicolas ridevano del nano, coglioni, non dell’Italia e hanno fatto benissimo a ridere, anzi, dovevano pure ombrellarlo e fargli vedere le natiche abbassandosi i pantaloni. Peccato che né in Francia né in Germania abbiano dimestichezza con ‘o pernacchio, perché uno di quelli alla “Duca Alfonso Maria di Sant’Agata dei Fornari”, con la mano molle, ci sarebbe stato a pennello. Angela e Nicholas, la prossima volta abbiate la compiacenza di nascermi napoletani.
B. è come Bruce Willis ne “Il sesto senso”, un morto che non sa di esserlo e che crede ancora di essere vivo e noi italiani siamo un po’ tutti come il bambino che vedeva la gente morta.
E’ una situazione terribile, poveretto, da fare una pena immensa. Avrebbe bisogno di essere liberato, e noi con lui, da questa maledizione.
Non sa di essere ormai andato, eppure i segni per capire la sua vera condizione, come dire la semeiotica della Sindrome del Dead Premier Walking, ci sarebbero tutti.
Non è solo l’aspetto inquietante dato da un colorito terreo malamente coperto dal fondotinta stile tanatoprassi fai-da-te. Non è l’abito inappuntabile che però ti dà un che da camera ardente. Ci sono segni ben più gravi ed indicativi.
Lui vede la gente che lo circonda ma questa si comporta come se lui non esistesse. I suoi compagni di potere addirittura ridono parlando di lui come se il de cuius non potesse più offendersi. Con quella strana allegria che spesso segue la fine delle esequie. Come un senso di liberazione.
Lui dice e proclama che farà e provvederà ma hai la sensazione che l’auditorio non lo prenda in considerazione più della musica di sottofondo. Le sue, oramai, sono apparizioni per fedeli inossidabili, per Bernadette e piccoli di Fatima. Una Madonna barzellettiera con sempre meno credenti.
Forse, uno di questi giorni, il tapino incontrerà Muhammar, gli rivolgerà la parola, lo vedrà tendergli la mano all’inizio di un tunnel di luce e capirà.
Con uno di quei gesti che faranno passare i ministri di questo governo alla storia del teatro di avanspettacolo, il cicisbeo degli Esteri ha ripreso piccatissimo Angela Merkel e Nicolas Sarkozy chiedendo loro perché si ostinino a voler decidere loro due soli, chiusi nel boudoir, il destino economico d’Europa. Una scenetta che ha ricordato il memorabile sketch di Mondaini Vianello ft. Armando Franciosa sulle note della canzone di Aznavour “Ed io tra di voi”.
La Frau e il Monsieur, invece di mandarlo affangala con corriere espresso, gli hanno risposto fin troppo educatamente. Germania e Francia sono le economie più forti del continente; non ti dispiace se comandiamo noi per un po’, tesoro?
Poi non si vuole che qualche imprenditore spazientito parli di “ragazzi di bottega”.
Poi non si vuole che qualche imprenditore spazientito parli di “ragazzi di bottega”.
Il “Wall Street Journal” – non propriamente “l’Eco del Chisone” – insinua, tanto per rigirare il coltello nella piaga, che i conti italiani potrebbero essere truccati fin dai tempi dell’entrata nell’area Euro e quindi la situazione potrebbe essere più tragica della tragedia. La Corte dei Conti intanto boccia il decretino del governo, dicendo che bisogna far pagare il conto del ristorante a chi mangia caviale e tartufi e non allo sguattero che lava i piatti in cucina.
Queste le ultime notizie. Qualunque governante coscienzioso al pensiero ci perderebbe il sonno guadagnandoci un’ulcera duodenale.
Il nostro capocomico del consiglio, invece, in questi giorni è salito agli orrori delle cronache solo per poche cose. A parte la solita schizzata velenosa in faccia a giudici e magistrati e la fregola di dare un giro di garrota al collo della libertà di stampa per non far scoprire gli altarini blasfemi di casa sua, si è recato in visita dall’altro Putiniere capo dell’altro mafia state per festeggiarne il compleanno.
No, perché hanno talmente dei passatempi da gangsters, questi due, che poi si offendono se li si immagina in vestaglia di seta in mezzo alle donnine, ai pappa ed ai vory tatuati strafatti di coca e vodka. Vecchi capizona che gozzovigliano con le ancelle dei Proci mentre i territori strozzati dalle loro Organisatsye declinano, si impoveriscono e vanno verso il baratro. Con la gente che li ha votati che ancora li invidia perché trombano.
Due esseri decadenti, se si pensa che il padrone di casa solo qualche anno fa festeggiava il compleanno con la testa di una giornalista scomoda offerta in dono da qualche misterioso ammiratore e ora si deve accontentare della compagnia di un vecchio barzellettiere con la faccia a stucco veneziano che ormai fa l’Apicella di sé stesso e di una torta pasticciata e sleccazzata da quattro Putinelle sgallettate che, se usano gli attrezzi corporei del mestiere come cucinano, siamo proprio a livelli bassi. Altro che Palacio Berlusconi.
Mentre il PD affila i modem a 14.4k di Veltroni per stare al passo con i tempi, cioè in previsione del dopo Berlusconi, tra un litigio e un distinguo e il Bersani che pettina e spettina bambole ormai più spelacchiate di lui, nella lunga attesa io proporrei di utilizzare gli strumenti delle agenzie di rating per declassare i propri (ex) partiti di riferimento. Io una A al PD gliel’ho tolta già da un pezzo e ora, se mi fanno ancora girare i coglioni, con questa pochezza e miseria di idee e proposte per il dopo, rottamati e rottamatori all inclusive, mi sa che mi vesto da Moody’s e li downgrado di nuovo di brutto. Dovrebbero farlo tutti coloro che li hanno votati, per il bene di questo paese, altrimenti questi non si svegliano e si illudono di andare al governo e di rifilarci la solita sbobba inconcludente cucinata da Suor Germana Bindi. La minaccia di default per i partiti da parte degli elettori, ecco cosa ci vorrebbe.
Altrimenti, per il dopo Berlusconi, cioè per il dopo Forza Gnocca, ci ritroveremo il duo Profumo – Passera. Tanto per restare in tema e per continuare ad ingannarci perché parlano tanto di gnocca ma è invece al nostro culo che mirano.
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Alessandro Profumo & Corrado Passera |