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Non abbiamo visto le facce di chi lo ascoltava durante il vertice parigino dell’OSCE ma possiamo immaginarle simili a quella dell’impietrito Gianfranco Fini all’epoca dello Schultz-suggerito-nel-ruolo-di-Kapo nella famosa guittata in “chiacchiere&distintivo mode” di Strasburgo.
La cosa incredibile comunque è che abbia scelto, come fonte della sua citazione odierna, i “diari di Mussolini”. Diari sbandierati tempo fa da Marcello Dell’Utri come una grande scoperta storica e in seguito bocciati come falsi clamorosi dagli esperti. Non si accontenta più delle sue, di bugie, utilizza anche quelle altrui, raccatta le cicche.
Il suo rapporto con la menzogna è a dir poco cosmico. Giorni fa ha inanellato una sequela di balle sull’operato del suo governo che ad un certo punto il naso ha sfondato la vetrata.
Durante un incontro con la Lega ha affermato che “con me tecnico il Milan sarebbe campione” e “Avrei vinto lo scudetto con 5-6 punti di vantaggio”.
Non è che al Real lo vorrebbero al posto di Mourinho? A me, come premier, al suo posto, andrebbe benissimo anche Leonardo.
Per me il PD potrebbe anche darsi fuoco. Ad ogni modo, se proprio vogliono dieci progetti, dieci punti per costruire un’alternativa al nano, ecco i miei. Glieli regalo, al sor Bersani.
Via
la
Dirigenza
che
da
anni
inciucia
con
il
nano.
Pretacci.
A proposito, non erano quei komunisti della CGIL ad essere ridicoli perchè organizzavano i pullman con gli iscritti da portare alle manifestazioni con il panino al salame nello zaino per far numero? Quando si dice avere la faccia come il culo.
Se non saranno proprio proprio 500.000 o un milione il Tronfio della Volontà incaricherà la Industrial Light and Magic di George Lucas di riempire la piazza con l’ausilio del CGI, degli effetti speciali. Tante capoccette di fiammifero elaborate al computer come spettatori, come per il “Gladiator” Massimo Decimo Meridio. Tanto Dimezzolini e la Claretta Petruni glielo manderanno in diretta al TG1 con i goccioloni agli occhi parlando di adunata oceanica da oltre due-tre milioni di persone. Vedremo se la questura avrà il coraggio di ridimensionare le cifre come al solito. Sono curiosa.
Poveretto, mi fa quasi pena. Sarà solo un’impressione ma ha l’aria di uno che ha una fottutissima paura di perdere. Perdere giocando da solo, s’intende, il che è ancora peggio. E perdere il suo potere, mica una stupida elezione regionale. Si è barricato nel bunker e venderà cara la pelle del nano.
Non è un mistero che il suo tocco magico stia scaricandosi. E non lo diciamo noi che lo teniamo amorevolmente tra una gonade e l’altra sin dal proclama del collant e che lo consideriamo un pericolo mortale per la democrazia solo per aver letto tanti anni fa il libro di Giuseppe Fiori “Il Venditore”.
Lo dicono gli elettori di destra e quelli moderati, quelli che si illude accorrano in massa in piazza a loro spese di sabato pomeriggio invece di andare al centro commerciale con il carrellone, per puntellarlo come la Torre di Pisa pericolante di “Amici Miei.”
I moderati non vanno in piazza perchè la piazza non appartiene loro. Tanto lo vedono comodamente in televisione ogni santo giorno, che bisogno c’è di scomodarsi? All’epoca di Benito mica c’era la TV, per forza dovevano spingersi fino a Piazza Venezia.
E’ ormai in briosche mode irreversibile. Si aggrappa alla televisione pensando che alla gente basti l’illusione di qualche lustrino per scacciare la crisi, come negli anni ottanta. Strapazza i suoi scherani, svillaneggia i sottoposti, minaccia ritorsioni e punizioni tremende. Toglie dalla televisione i programmi che mettono a nudo le sue magagne e si incazza se i direttori e i sottocoda non fanno come vuole lui. E’ completamente impazzito.
Ha chiesto invano nei giorni scorsi a Tremontino una sparata fiscale da mandare in onda in stile videodrome del tipo “vi toglierò l’I.C.I.” Un bel “tasse azzerate per tutti” o roba del genere e “regalerò un croissant alla crema a tutti” ma perfino il signor commercialista ha fatto spallucce. C’è un limite anche alle balle che si possono spacciare agli elettori, soprattutto in tempi di crisi nera come questa. L’effetto Marie Antoinette è sempre in agguato ed è meglio non stuzzicare le tricoteuses che dormono.
Gli elettori moderati, coloro che lui invoca invano, si aspettano come tutti gli elettori, ma questo forse lui non so sa, che uno sappia governare. Che faccia qualcosa.
Che sia un governante incapace e protettore di un sistema corrotto lo sta dimostrando il marcio che è emerso dagli ultimi scandali sulla cricca degli appalti e delle clientele. Agli italiani, pur ottenebrati dal berlusconismo, il politico che ruba non va giù. E’ il motivo per il quale è nata la Lega.
La crisi gli sta soffiando sul collo e, in economia reale, non ci sono prestigi che tengano. O sei capace di governare o non lo sei. Lui non lo è, modestamente, eppure si crede insostituibile.
L’ultima minchiata è che vuole vivere 150 anni grazie alle cellule staminali. Proprio quelle che lui ha proibito con la legge contro la fecondazione assistita. Si, vabbè, ma se si tratta di tener su le gorge imbalsamate di un vecchiaccio vanitoso si potrebbero anche sacrificare dei feti. Con la benedizione di qualche prete compiacente, pure.
150 anni! Vedete, non è perchè ha paura di morire. E’ che non sopporta un mondo senza di lui dove non possa continuare ad imporsi e a rompere i coglioni. Noi questo mondo lo concepiamo benissimo, come mai?
Non è colpa delle toghe rosse, delle procure e della persecuzione se è alla frutta. Chi gli ha dato una fenomenale mazzata, incredibile a dirsi, è stata soprattutto sua moglie. E’ da allora, dalla lettera di S. Veronica ai Papiminkia dopo la storia di papi e di tutto il puttanaio a seguire che lui ha perso dei colpi e sta scivolando a fondo valle. Il fatto che sia incapace di pensare a qualcosa che non siano i suoi fatti personali e giudiziari ha fatto il resto. Il Parlamento è okkupato in permanenza per risolvere le sue beghe. All’estero ci fa fare figure di merda a mitraglia. I poteri forti e deboli si augurano che si tolga di mezzo. Fini sta pensando giustamente al futuro. Un futuro senza Berlusconi.
Vedrete, accanto nel bunker gli rimarranno solo qualche Eva Braun in perizoma, un pastore tedesco e Sandro Bondi.
Troppi sondaggi infatti confermano che agli italiani, perfino ai papiminkia duri e puri, le ruberie, i saccheggi dei beni pubblici da parte di castamen con puttane e puttani al seguito (pagati dai medesimi elettori) non garbano ed anzi li fanno imbestialire come ai tempi di Mani Pulite.
Potrà essere inaffidabile quanto volete ma l’ennesimo sondaggio di SkyTG24 che stasera chiedeva se si sarebbero dovute rinviare le elezioni regionali stante le attuali difficoltà del centrodestra, con un 60% che dice “no”, che afferma che la lista PdL è giusto sia stata esclusa, non è da sottovalutare. Non è scienza ma è comunque un segnale.
Hai voglia di irrorare il territorio italiano con le scie comiche del governo che “fa”, che “ha abbassato le tasse” quando invece le ha alzate e con tutta la stucchevole propaganda post attentato, sul quale oltretutto pesa più di un sospetto di sceneggiata con tanto di sangue finto e fantomatica devastazione maxillofacciale spacciata a mezzo stampa dal medico di fiducia poi smentita de facto dalle fotografie di un presdelcons, a pochi giorni dallo scempio, con una faccia più liscia del culetto di un neonato.
Ci ha provato quindi con gli effetti speciali, a deviare l’attenzione dagli scandali imminenti ma l’intrusione nelle tasche degli italiani documentata da intercettazioni e inchieste della magistratura è talmente grave, il livello di corruzione è così disgustoso e il divario tra lui il fantastiliardario che dice che “va tutto bene” e le famiglie che cadono nella disperazione della disoccupazione è talmente grande che anche i papiminkiones più hard cominciano a chiedersi se questi che hanno votato non siano come se non peggio degli altri.
Dato che l’italiano medio politicamente veste Volta&Gabbana, ecco l’essere colto dal panico. E se stavolta mi dessero una svergata alle elezioni? Ci vuole tempo e un cambio di strategia.
Non la rinuncia alla candidatura di troiette e famigli vari, per carità, non una bella ripulita dalla spazzatura che invade la politica ma un giro di vite alla garrota stretta attorno al collo della democrazia. Questa, vedrete, sarà la sua strategia che però lo porterà alla rovina finale.
Poer nano illuso. Altri dittatori più amati ed idolatrati di lui e, diciamo, più politicamente abili come Mussolini, finirono nella polvere, ricoperti da badilate di odio e, peggio ancora, di disprezzo popolare. Temo sia una legge ineludibile della storia alla quale lui farà fatica a sfuggire. Anche con tutte le televisioni del mondo.
Il partito di Hitler, assicurandosi il 37,4% dei consensi popolari e riuscendo ad occupare ben 230 seggi al Reichstag, divenne il più forte della Germania. (Alessandro Persico, Adolf Hitler, l’ascesa al potere)
[…]
Ormai non pensa ad altro. Voi credete che abbia in testa solo quella cosa là o sia impegnato a salvarvi dal comunismo e a rendervi tutti ricchi come lui.
No, se è impegnato ad escogitare un modo per salvare il suo culo che comprenda il sacrificare i nostri, non è interessato a nient’altro. Perfino quando si celebra la grande vittoria dell’anticomunismo, il Festival dell’Unità (tedesca), addirittura si addormenta.
Dopo aver sfruttato per anni la politica cattocomunista, ladrona e magliara per crearsi un impero mediatico tanto vasto quanto abusivo, calpestando la concorrenza e le più elementari leggi del mercato, fregandosene di tutto e di tutti e stipulando patti con tutti i diavoli dell’inferno; divenuto padrone unico della politica grazie ad un popolo italiano ignorante come pochi di politica e tradizionalmente tendente a farsi abbindolare da piccoletti energici tutti impero e puttane, ora è teso solamente a salvarsi. Che muoiano Sansone, i Filistei, l’anima de li mortacci loro, l’economia italiana, migliaia di aziende con l’acqua alla gola e milioni di disoccupati o in procinto di diventarlo, a lui non importa.
La maschera del ghepensimì con il pancake è definitivamente caduta. Tutta l’attività del Parlamento italiano, della politica, delle energie governative sono da mesi concentrate sulle sue beghe legali da risolvere a suon di leggi ad personam e stravolgimenti della Costituzione.
Come effetto collaterale del vaccino Berlusconi migliaia di processi rischiano di cadere in prescrizione ed essere cancellati e con essi milioni di euro di spese legali già sostenute dai normali cittadini in attesa di giustizia. Gli avvocati vogliono essere pagati, anche se il processo non è ancora iniziato, anche se non si sa se avremo il risarcimento. Intanto paga e poi si vedrà.
Questa okkupazione dell’Italia a fini personali è insostenibile ed è giusto formare gruppi di preghiera per invocarne la fine. Però non basta e non è così facile liberarsi di questo enorme problema.
Oggi tutti ce l’hanno con Fini: zerbino, cagnolino accucciato, incapace di reagire ai voleri del ducetto. Cosa avrebbe dovuto fare, da solo, il presidente della Camera con un’opposizione dal tanatogramma piatto, un Presidente della Repubblica che non è Sandro Pertini (with all respect), un pugnetto di partitelli cattolici dolciniani già unti e pronti per il rogo riservato agli eretici e un collega presidente del Senato che, se Fini scodinzola, è capace pure di stare in piedi sulle zampette posteriori?
Le televisioni non contano, vero? Se il presidente della Camera si fosse opposto alla volontà di un bambinello capriccioso di 72 anni che pesta i piedi per non finire in galera da sospetto corruttore di testimoni e di giudici, da domani avremmo avuto, a reti e giornalacci unificati, “La Storia di Gianfranco Fini dalle Origini ai Giorni Nostri”, con pubblicazione di ogni piccolo segreto, peccatuccio e debolezza suoi e dei suoi famigliari fino alla decima generazione. Già oggi sul Giornale un titolo indicativo dell’aria che tira: “Fini vuole affossare Berlusconi”. E più sotto, se non una testa, un orecchio di cavallo: “E Gianfranco nel suo libro dimentica il suo passato fascista e Silvio“. Compris?
Se Fini avesse detto no, il vecchio avrebbe rotto il giocattolo e convocato nuove elezioni dove, grazie a dosi mortali di propaganda vomitata tipo “The Blob” da ogni televisore e magari qualche tentazione di broglio avrebbe fatto di tutto, ma proprio di tutto per vincere e distruggere definitivamente ogni opposizione interna.
Ricordatevi che frequenta spesso Putin e ne riceverà sicuramente ottimi consigli su come fottere la democrazia.
Non si può imputare a Fini di non riuscire ad abbattere da solo il Golia che ci perseguita. Si chiama Gianfranco, non David. Ci vogliono tempo e pazienza. Il vantaggio di Fini è che lui è un politico, conosce i modi e i tempi della politica, Berlusconi è un dilettante prestato alla politica per necessità di sopravvivenza. Prima o poi il Silvio frettoloso partorirà gattini ciechi.
Di nemici importanti se n’è fatti soprattutto all’estero. Un megafalcone neocon gigante come Edward Luttwak ha già espresso la sua opinione, quasi una sentenza, in pubblico. E questi non sono americani così, sono americani che restano anche se i presidenti cambiano.
Forse al David Fini basta solo l’aiuto di qualche Golem.
Insomma ce lo siamo presi nel culatello un’altra volta.
Non è perchè spendono fortune per farsi massacrare le chiappe a svergate e usano pompette magiche e misteriose iniezioni per tentare di rianimare il pisello in morte erettile.
Non è neppure perchè se sono di sinistra vanno a trans e se sono di destra sono dei gran chiavatori di femmine. Femminucce froce i primi e veri masculi i secondi.
Tra parentesi, come tutte le papiminkiate questa è una credenza fasulla che però si installa come un trojan nel tenero e gelatinoso cervellino di papiminkia.
C’è un piccolo dettaglio. Pare che anche al rigoroso puttaniere tipico di doppie x, femmine genetiche insomma, piaccia da morire il secondo canale. Quindi, anche se il culo è geneticamente femmineo, sempre di sodomia si tratta, cari i miei veri uomini di ‘sta minchia tanta.
Non è insomma perchè siamo governati da dei clienti compulsivi ed il maggiore di essi, il più grande cliente degli ultimi 150 anni, ci fa le battutine parlando di giornali che “sputtanano” il paese, che viene da pensare che forse se al governo vi fossero più donne ce ne sarebbero meno di questi troiai.
E’ perchè questi politisex-addicted non sanno proprio tenere l’ordigno a freno. Ne sono schiavi, si fanno portare al guinzaglio da LUI.
Tuttavia, a scanso di equivoci, non è una questione solamente di sesso e morale o peggio di moralismo.
Comincia a venire il dubbio che per andare a sfogare la sex addiction, i nostri politiclienti trascurino i loro doveri di governanti.
Ormai non si può più stare tranquilli.
Chi ci dice che in una remota dacia una qualche miracolosa pozione rimasta dai tempi di RasPUTIN non stesse facendo il miracolo e per questo il Papik abbia ritardato il rientro in patria dando, da buon italiano, la colpa al maltempo?
Non viene il dubbio che la figura di merda con i sovrani di Giordania fosse dovuta ad un’improvvisa crisi d’astinenza? Qualcosa tipo: ho finalmente un appuntamento con quel gran figone. Non sono mica hashemita da rinunciarvi.
Non si salva nessuno. Ci sono manipoli di investigatori deviati, di spioni, di coronaboys che setacciano i bordelli e i territori di battuta di tutta Italia alla ricerca del politico della parte avversa da colpire ed affondare. Sempre tenendo presente che bisogna rispettare la leggenda metropolitana del “trans de sinistra”, naturalmente.
E’ in atto una guerra, non c’è dubbio. Combattuta a colpi di escort e trans, soubrette, calendariste e ragazze immagine.
Chiunque in questo clima di caccia al cliente da ricattare starebbe in campana. Invece i politici, sembrano andarsele a cercare.
Sembrano senza speranza. In futuro, perchè governino in serenità, si dovrà forse provvedere alla loro castrazione chimica?