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Notate la data della vignetta. Non è di oggi. |
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Mi scuso per la pubblicazione della prima pagina di una testata pornografica |
Il PD non ha aderito alla manifestazione. Non erano previsti attaccapanni sui quali appendere il cappello.
Ecco perchè le discariche campane non riescono a smaltire le tonnellate di monnezza e l’emergenza dura da sedici anni. Perchè sono piene dei rifiuti delle altre regioni. Per ironia della sorte, i sindaci del Nord che protestano lo fanno perchè non vogliono, in sostanza, riprendersi parte della LORO spazzatura.
“E’ solo una tua impressione, la Mafia non esiste, stai solo sognando. La Mafia l’ha sconfitta il commissario Cattani nella “Piovra 17”. Sono riusciti finalmente a fare parlare Mangano.
Ancora una volta un “tutti” usato come arma impropria, una generalizzazione che semplifica il concetto annullandolo nella propaganda. Per la cronaca, le persone sottoposte ad intercettazione telefonica in Italia sono, secondo un calcolo delle agenzie competenti, ventiseimila. Che diventano, per il moltiplicatore di pani e cimici di Arcore, sette milioni e mezzo di cittadini.
Come al solito il nostro usa un suo problema personale per convincere gli italiani di averne uno simile anch’essi. Non essendo riuscito a farli diventare tutti fantastiliardari come lui, pensa di cavarsela, come premio di consolazione, con la coccarda “Anche tu intercettato come me.” Naturalmente qualche papiminkia suggestionabile che si convince di essere anch’esso spiato come il capo volete che non salti fuori? “Si, si è vero, è una vergogna, siamo tutti spiati, Silvio ha ragione”, dicono appaludendo con le manone.
La menzogna del pupazzetto contiene come al solito una verità. In Italia è vero che si è spiati ma non dalla magistratura, che se lo fa ha sempre i suoi buoni motivi e per giunta legali, per esempio perchè pensa che siamo dei delinquenti in procinto di commettere un reato e cercano di impedirci di perpetrarlo. Con le probabili vittime che magari anticipatamente ringraziano.
Premesso che, fin dai tempi di Caino e Abele, chi fa parte del Potere è sottoposto al controllo dei suoi simili di casta e che la battaglia per il potere è da sempre combattuta a colpi di dossier, noi comuni cittadini siamo più facilmente spiati, o meglio schedati, che è la parola giusta, per altri motivi e da organismi tutt’altro che limpidi e regolari che niente hanno a che vedere con la magistratura che fa il suo mestiere contro il crimine.
Nei decenni passati, giusto per fare un poco di storia, chi faceva politica ed era iscritto ad un sindacato (a quel sindacato), veniva automaticamente schedato, cioè finiva nella lista nera. Nelle piccole e grandi fabbriche, c’era sempre modo di sapere chi era comunista. E, ovviamente, le idee politiche sono un fatto privato, sono dati sensibili che non dovrebbero interessare al datore di lavoro, soprattutto come scusa per licenziarti.
Poteva perfino succedere che certi politici locali andassero a spulciare le liste delle firme raccolte in piazza da un partito per vedere se c’era il figlio di tizio o di caio e in quel modo dare un parere all’imprenditore desideroso di conoscere le opinioni politiche di un neoassunto.
In occasione della recente campagna denigratoria contro il direttore di “Avvenire”, caduto sotto le grinfie degli “inglorious bastards” che scrivono sugli house organ di famigghia, si è riparlato della possibilità che anche l’essere omosessuali o il frequentare persone ed ambienti omosessuali possa costituire da sempre motivo di schedatura.
A parte le schedature politiche, i cittadini sono sotto osservazione continua delle telecamere poste ovunque, anche nei luoghi pubblici. Sono torturati ad ogni ora del giorno da telefonate moleste di gente che vuole vender loro qualcosa.
Il ministro sassofonista acchiappamafiosi vuole addirittura mettere in tutte le principali stazioni ferroviarie i body scanner, quelli che ti guardano dentro le mutandine per vedere se ci nascondi una pistola o sei solo contento di vederlo.
Ovviamente la scusa è che bisogna difendersi dal terrrrorismo interrrrrnazionale, quello con tutte le errre, che magari lancerebbe una Freccia Rossa a bomba contro l’ingiustizia, e non perchè magari chi fabbrica quegli aggeggi vuole fare l’affarone con la grande Meretrice che è lo Stato committente.
Ormai lo sanno anche i sanpietrini che queste norme antiterrorismo che scimmiottano il famigerato “Patriot Act” degli Stati Uniti, non servono contro il terrorismo (che viene fuori a comando quando, come la serva, serve) ma per controllare meglio i cittadini nei loro movimenti ed azioni. Anvedi mai che crollino tutte le Borsacce all’unisono e scoppino tumulti. Con la scusa del terrorismo gli scateniamo contro i Robocop e li immobilizziamo con i pungoli elettrici che avevamo già pronti dai tempi di Bin Laden.
Al Grande Protettore della privacy dei cittadini pronto a disfare la Costituzione pro domo sua chiederei, inoltre, perchè io, mentre sto esercitando le mie funzioni di segretaria e telefono per conto della mia ditta al call center di un fornitore di energia per sbrigare una pratica amministrativa, devo dare le mie generalità comprensive di codice fiscale (non la partita IVA della ditta, badate bene, il mio codice fiscale) senza potermi opporre alla richiesta, altrimenti la pratica non va avanti? Che gliene fotte ad Enel o alla Telecom di chi materialmente sbriga un lavoro aziendale per conto del suo datore di lavoro?
A proposito, sapremo mai la verità sui dossier Telecom, sull’Agenzia di Tavaroli e compagnia bella? Sull’uso illegale di intercettazioni telefoniche fatto per conto del centrodestra allo scopo di fottere i politici di sinistra? Sui nastri che arrivano sul tavolo di Silvio grazie ai buoni servigi dei parenti?
Con la legge contro le intercettazioni, i magistrati non potranno più di fatto usare le intercettazioni e tentare di sventare crimini in divenire.
I giornalisti non potranno più raccontare le meschinità e la delinquenza della classe dirigente.
Siamo sicuri che le agenzie illegali non continueranno a spiare come e più di prima in nome e per conto di chi comanda ormai in maniera assoluta? Non è che non vogliono le intercettazioni. Vogliono poterle fare solo loro.

Il sassofonista si vantava oggi con la Latella su Sky dei successi del suo governo nei confronti della criminalità organizzata. Pericolosi latitanti arrestati, miliardi di beni sequestrati. Tra parentesi, quelli che vorrebbero mettere all’asta con il rischio che i mafiosi se li ricomprino.
Insomma un bel proclama da spot pubblicitario, da relazione sugli obiettivi raggiunti da presentare in CdA aziendale che però non rappresenta propriamente la realtà di un paese dove le Mafie, di fatto, la fanno da padrone in intere regioni ed hanno sempre più influenza anche al Nord.
E’ qui che ci stava bene la domandona, ci fosse stato un giornalista a disposizione, su come il governo pensa di combattere il caporalato, lo sfruttamento, le collusioni della politica locale con le cosche, tutte cose che formano il substrato dove rischia di attecchire il razzismo nella sua forma più violenta.
Invece si è lasciato che il solito ottuso leghista desse la colpa degli spari contro gli schiavi neri, da parte di giovinastri probabilmente collusi, alla tolleranza verso gli extracomunitari e, indovinate? al lassismo dei governi di centrosinistra. Si sarà reso conto, il varesotto messo di fronte agli immani problemi del Sud, che colpevolizzando i négher si assolvono di conseguenza i delinquenti provocatori?
Eh già, ci toccano pure questi governanti leghisti, questi campioni della politica taragna preoccupata solo dalla pagliuzza del povero immigrato che non ci sta più a farsi sfruttare e non dalla trave nell’occhio dello Stato rappresentata dal problema delle Mafie.
Mafie che alzano sempre più la posta con un governo capitanato da un premier che trascorre venti giorni e passa in vacanza a farsi i cazzi propri non essendo in grado di far altro che i cazzi propri.
Il madonnino di Arcore non ha detto nulla sulla bomba alla Procura. Zitto come una mummia. Non ha detto nulla nemmeno oggi dopo le violenze di Rosarno.
Perchè tace? Dopo i centrini di Casoria e le allusioni di Spatuzza che parlerà “forse, non si sa, vedremo”, mancava giusto la ‘ndrangheta. E’ strano, lui che ha la lingua tanto sciolta, quando parla la Mamma, si ammutolisce.
Anch’io ho visto un legame tra la bomba di Reggio alla Procura e questa ondata di violenza xenofoba contro degli schiavi.
E’ evidente che se il premier non si esporrà in prima persona contro le Mafie, al di là degli slogan sui millantati successi, queste si sentiranno in diritto di avanzare altre richieste e di spingersi fino a ricattare lo Stato come nel ’92 -’93. Ogni minuto di silenzio in più è una porta che si apre alla trattativa. Non so quanti se ne stiano rendendo conto.

Da noi invece no. I secessionisti di Al Qassoeula governano. Siedono come pascià a Roma e vi banchettano abbondantemente, guadagnando gli oltre 30 milioncini di lire al mese che la Ladrona elargisce generosamente alla mandria di governanti in transumanza dalle praterie nordiche.
Governano ma soprattuto Ci governano, anche noi che Dio Grande e Misericordioso ti ringrazio per questo, non siamo nati padani e non abbiamo alcuna intenzione di diventarlo.
Questi gioppini non hanno capito che chi dovrebbe imbracciare i fucili per liberarsi dalla loro influenza maligna siamo noi che ci siamo sempre orgogliosamente chiamati ITALIANI dalle Alpi a Lampedusa e che non abbiamo nulla a che fare con le loro cassoeule e le stronzate del Diopo’. Il buon vecchio Metternich, che ben li conosceva, avrebbe anche oggi una bella definizione per la Padania: “un’espressione geografica”. Anzi no, nemmeno geografica ma virtuale, un delirio lisergico da funghi allucinogeni andati a male.
Si sentono oppressi, poverini. Hanno le fabbriche piene di marocchini che fanno il lavoro sporco al posto loro ma vorrebbero ammazzarli tutti perchè gli danno fastidio e vorrebbero guadagnare più di noi italiani terroni solo perchè loro sono padani. Invece di far pagare le tasse a chi non le paga, per esempio ad alcuni loro bottegai che hanno studiato in Transilvania dal Conte Dracula, vogliono l’aumento di stipendio, così i bottegai alzeranno ancora di più i prezzi e si creerà un loop senza fine di inflazione.
Facciamo così. Piantamola lì e diamogliela questa cappero di libertà. Via dai coglioni italiani. Foeura di bal. Leviamogli però tutte le basi militari italiane, comprese quelle ammeregane della NATO. Via Aviano e compagnia bella. Se i nostri soldatini marchigiani o del frusinate gli fanno ribrezzo glieli togliamo volentieri.
Se vogliono difendersi dalle orde islamiche ed irpine e non vogliono spendere, o rimediano con i loro fuciletti a tappo e le ronde armate di fionde, oppure mettono mano al portafoglio e sganciano i loro adorati schei per una bella dotazione bellica da paese serio e non da reame da operetta.
Qualche bel carrarmato (cosa vuoi che costino mai una trentina di M1 Abrams?), una quindicina di cacciabombardieri F15/E e Stealth (vogliamo metterci anche qualche drone?), una cinquantina di elicotteri MH53 Pave Low ed Apache. Giusto per difendere Ponte di Legno e la gloriosa Ponteranica, terra di tante glorie padane alle quali dedicare le targhe in piazza: Brighella, Gioppino, Vittorio Feltri.
Vediamo se, toltagli la copertura delle forze armate italiane, visto che vogliono fare da soli, gli resterà tanto da ridere, con tutti i terroristi islamici che girano.
A proposito. Avete visto come i loro leaders, così orgogliosi delle loro radici nordico-celtiche, con appena un turbante ed una kefiah addosso assumono subito un aspetto inequivocabilmente mediorientale?
L’apparenza inganna. W l’Italia.

Bossi rincara la dose dal Congresso federale della Lega: Il capo di Forza Italia parla meneghino ma nel cuore e’ palermitano. La Fininvest e’ nata da Cosa Nostra. Lo tengono in piedi perche’ rappresenta i loro interessi al Nord, e’ il loro “figlio di buona donna“ . (La Padania, 27 ottobre 1998)
Poi non si sa cosa sia successo. Una invasione silenziosa ma con effetti disastrosi. Non sappiamo esattamente quando ma ci hanno invasi, scegliendo il nebbioso Nord perchè forse l’Homo Padanus si prestava meglio alla riprogrammazione, per sue caratteristiche intrinseche.
Diciamo che dal tronco di castagno dirozzato con l’accetta con in bocca sempre il “brot terùn” ed il “và a laurà, barbù”, è venuto fuori un bel burattino docile, anzi un pupo, manovrato da una classe dirigente per massima parte di vulgata sicula.
Il Nord Italia, che stava quasi per fare la rivoluzione, basta leggere gli illuminanti brani citati all’inizio e gli altri che possono essere gustati qui, è ormai quasi completamente dominato da questa razza di ultrapirla neoprogrammati che sono stati sostituiti uno per uno agli esemplari di Homo Padanus.
L’Homo Padanus era quello che l’aveva sempre duro, che rivendicava con orgoglio un sano istinto riproduttivo rigorosamente eterosessuale. Eppure, dopo che un morbo terrificante ha succhiato dall’interno e completamente la sua volontà, ora idolatra e fa lingua in bocca con un vecchio che millanta virilità con due dita di fondotinta in faccia, il capello tinto, le scarpe con la zeppa come i divi del glam rock e i modi da primadonna isterica.
In alcuni casi disperati, l’invasione ha centrifugato il cervello al padano senza che lui se ne accorgesse, trasformandolo in un pingue borghezio assetato di sangue musulmano. Il famoso vampirla.
Come si riconoscono i più perfezionati vampirla o i comuni ultrapirla? Da qualcosa di verde addosso. Una cravatta, un fazzoletto, il colore della pelle che vira verso il color pisello quando gli si parla di extracomunitari.
C’è una cura che possa far rinsavire gli ultrapirla? Non si sa per certo. Forse una bella botta in testa, o evitare di esporli alla riprogrammazione continua attraverso i televisori sintonizzati su Italia1 nei bar e ristoranti.
Si dice che qualcuno, al quale i parenti amorevolmente leggevano e rileggevano i vecchi articoli anni ’90 della Padania abbia perfino riacquistato la memoria e sia guarito.
Provare non costa nulla.
P.S. Cari amici della Repubblica, del Guardian e del Times. Mettetevi comodi e in pantofole che qui, per le risposte del Cavalier Incipriato, c’è da attendere parecchio. Quel giornalista della Padania sta ancora aspettando dal 1998.
PP.SS. Per i Papiboys. Il tema del post è: “Il voltafaccia della Lega. Spiega con parole tue perchè la Lega si è venduta a Papi”. Vota questo post su OKNotizie!

Bossi rincara la dose dal Congresso federale della Lega: Il capo di Forza Italia parla meneghino ma nel cuore e’ palermitano. La Fininvest e’ nata da Cosa Nostra. Lo tengono in piedi perche’ rappresenta i loro interessi al Nord, e’ il loro “figlio di buona donna“ . (La Padania, 27 ottobre 1998)
Poi non si sa cosa sia successo. Una invasione silenziosa ma con effetti disastrosi. Non sappiamo esattamente quando ma ci hanno invasi, scegliendo il nebbioso Nord perchè forse l’Homo Padanus si prestava meglio alla riprogrammazione, per sue caratteristiche intrinseche.
Diciamo che dal tronco di castagno dirozzato con l’accetta con in bocca sempre il “brot terùn” ed il “và a laurà, barbù”, è venuto fuori un bel burattino docile, anzi un pupo, manovrato da una classe dirigente per massima parte di vulgata sicula.
Il Nord Italia, che stava quasi per fare la rivoluzione, basta leggere gli illuminanti brani citati all’inizio e gli altri che possono essere gustati qui, è ormai quasi completamente dominato da questa razza di ultrapirla neoprogrammati che sono stati sostituiti uno per uno agli esemplari di Homo Padanus.
L’Homo Padanus era quello che l’aveva sempre duro, che rivendicava con orgoglio un sano istinto riproduttivo rigorosamente eterosessuale. Eppure, dopo che un morbo terrificante ha succhiato dall’interno e completamente la sua volontà, ora idolatra e fa lingua in bocca con un vecchio che millanta virilità con due dita di fondotinta in faccia, il capello tinto, le scarpe con la zeppa come i divi del glam rock e i modi da primadonna isterica.
In alcuni casi disperati, l’invasione ha centrifugato il cervello al padano senza che lui se ne accorgesse, trasformandolo in un pingue borghezio assetato di sangue musulmano. Il famoso vampirla.
Come si riconoscono i più perfezionati vampirla o i comuni ultrapirla? Da qualcosa di verde addosso. Una cravatta, un fazzoletto, il colore della pelle che vira verso il color pisello quando gli si parla di extracomunitari.
C’è una cura che possa far rinsavire gli ultrapirla? Non si sa per certo. Forse una bella botta in testa, o evitare di esporli alla riprogrammazione continua attraverso i televisori sintonizzati su Italia1 nei bar e ristoranti.
Si dice che qualcuno, al quale i parenti amorevolmente leggevano e rileggevano i vecchi articoli anni ’90 della Padania abbia perfino riacquistato la memoria e sia guarito.
Provare non costa nulla.
P.S. Cari amici della Repubblica, del Guardian e del Times. Mettetevi comodi e in pantofole che qui, per le risposte del Cavalier Incipriato, c’è da attendere parecchio. Quel giornalista della Padania sta ancora aspettando dal 1998.
PP.SS. Per i Papiboys. Il tema del post è: “Il voltafaccia della Lega. Spiega con parole tue perchè la Lega si è venduta a Papi”. Vota questo post su OKNotizie!

Bossi rincara la dose dal Congresso federale della Lega: Il capo di Forza Italia parla meneghino ma nel cuore e’ palermitano. La Fininvest e’ nata da Cosa Nostra. Lo tengono in piedi perche’ rappresenta i loro interessi al Nord, e’ il loro “figlio di buona donna“ . (La Padania, 27 ottobre 1998)
Poi non si sa cosa sia successo. Una invasione silenziosa ma con effetti disastrosi. Non sappiamo esattamente quando ma ci hanno invasi, scegliendo il nebbioso Nord perchè forse l’Homo Padanus si prestava meglio alla riprogrammazione, per sue caratteristiche intrinseche.
Diciamo che dal tronco di castagno dirozzato con l’accetta con in bocca sempre il “brot terùn” ed il “và a laurà, barbù”, è venuto fuori un bel burattino docile, anzi un pupo, manovrato da una classe dirigente per massima parte di vulgata sicula.
Il Nord Italia, che stava quasi per fare la rivoluzione, basta leggere gli illuminanti brani citati all’inizio e gli altri che possono essere gustati qui, è ormai quasi completamente dominato da questa razza di ultrapirla neoprogrammati che sono stati sostituiti uno per uno agli esemplari di Homo Padanus.
L’Homo Padanus era quello che l’aveva sempre duro, che rivendicava con orgoglio un sano istinto riproduttivo rigorosamente eterosessuale. Eppure, dopo che un morbo terrificante ha succhiato dall’interno e completamente la sua volontà, ora idolatra e fa lingua in bocca con un vecchio che millanta virilità con due dita di fondotinta in faccia, il capello tinto, le scarpe con la zeppa come i divi del glam rock e i modi da primadonna isterica.
In alcuni casi disperati, l’invasione ha centrifugato il cervello al padano senza che lui se ne accorgesse, trasformandolo in un pingue borghezio assetato di sangue musulmano. Il famoso vampirla.
Come si riconoscono i più perfezionati vampirla o i comuni ultrapirla? Da qualcosa di verde addosso. Una cravatta, un fazzoletto, il colore della pelle che vira verso il color pisello quando gli si parla di extracomunitari.
C’è una cura che possa far rinsavire gli ultrapirla? Non si sa per certo. Forse una bella botta in testa, o evitare di esporli alla riprogrammazione continua attraverso i televisori sintonizzati su Italia1 nei bar e ristoranti.
Si dice che qualcuno, al quale i parenti amorevolmente leggevano e rileggevano i vecchi articoli anni ’90 della Padania abbia perfino riacquistato la memoria e sia guarito.
Provare non costa nulla.
P.S. Cari amici della Repubblica, del Guardian e del Times. Mettetevi comodi e in pantofole che qui, per le risposte del Cavalier Incipriato, c’è da attendere parecchio. Quel giornalista della Padania sta ancora aspettando dal 1998.
PP.SS. Per i Papiboys. Il tema del post è: “Il voltafaccia della Lega. Spiega con parole tue perchè la Lega si è venduta a Papi”. Vota questo post su OKNotizie!
Questo si che è un governo con i maroni. Anche se fa un po’ impressione sentir invocare la cattiveria nei confronti degli immigrati, come se non se ne respirasse già abbastanza in giro, e con il puzzo di benzina che si sente, da un ministro non dalla faccia feroce ma da gufetto con gli occhiali rossi. Uno che ti aspetti di trovare giusto in un pub a soffiare in un sassofono. “E’ ora di cambiare musica”, ha detto. Appunto.
L’ex collega agli interni Pisanu ha parlato di discorsi da Osteria Padana (“l’immigrato lo ammazzo con la katana…”) ma gufetto respinge le critiche al mittente: “Polemiche che mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro”, ha detto. Molto rapidamente e senza incontrare ostacoli, dicono i maligni.
Magari se un giorno o l’altro qualche ministro, di qualunque osteria o bettola politica, invocasse si la cattiveria, la determinazione e la volontà di applicare le leggi, magari anche la galera a vita ma per coloro che, al riparo del loro potere mafioso, organizzano il traffico di esseri umani, non per i disgraziati che ne sono vittime. Volendo semplificare, sembra sempre che ce la si voglia prendere con i deboli per non voler o, più probabilmente, poter contrastare i forti. Can che abbaia non morde. E questi abbaiano solo.
Da che mondo è mondo un’imbarcazione è sempre salpata da un porto, non si materializza come il vascello fantasma a dieci miglia dalla costa. Mi rifiuto di credere che, grazie ad un aiutino dei satelliti, non si riescano ad identificare le basi dalle quali partono i flussi migratori clandestini, che non si facciano mai megaprocessi a carico di mandanti ed esecutori.
Perchè nessuno pensa di interrompere questi viaggi andando a premere sui paesi che fiancheggiano i trafficanti? Premere seriamente, non facendo i pagliacci con il fez in testa e lo scambio di gagliardetti, ma imponendo sanzioni e boicottaggi economici a livello europeo per i paesi colpevoli.
E’ persino probabile che i trafficanti internazionali di carne umana paghino i disgraziati un tanto al chilo alle loro famiglie affinchè li imbarchino sui gommoni per farli partire alla ventura, non il contrario, come ci ricordano sempre i telegiornali.
Carichi organizzati scientificamente e destinati a destabilizzare le democrazie, ad innervosire il bottegaio padano che già ha il complesso del terrone dalla nascita e a spingere tutto il cucuzzaro elettorale a destra. Non una destra normale ma la più becera, fascista e ottusa. Quella che non sa far altro che spargere paura come un diserbante che, invece di eradicare le male piante dell’intolleranza e del razzismo, distrugge quelle buone della democrazia e del vivere civile.
Gli italians non sono razzisti. Ma quando mai. Solo un po’ magliari. Simpatici italiani, cantava una volta Casadei. Italiani che quando zompano e malauguratamente si riproducono possono produrre esseri che, intervistati sul perchè hanno dato fuoco ad un ragazzo rispondono “Ragazzo? Nooo, marocchino!”
Intermezzo – Per questi atti di criminalità gratuita che nascono dalla noia, dalla cattiveria e dal tenere il cervello spento e i muscoli a riposo, non ci vorrebbe il carcere ma soltanto il lavoro e quello duro, quello che spacca la schiena. Riasfaltare l’A14, per esempio. Scavare qualche traforo in montagna, mettere giù binari dell’alta velocità, riaprire qualche miniera in Sardegna. A gratis, ovviamente, a titolo di risarcimento della comunità del male commesso. Il lavoro nobilita l’uomo e soprattutto gli fa passare la noia.
Mentre noi non dormiamo la notte per la paura della violenza, degli stupri e dell’Uomo Nero, non quello arrapante della Casa Bianca ma quello che ci invade con i gommoni volanti, l’Eurispes ci informa che in Italia, in quattro anni, i megaricchi saranno raddoppiati. Le famiglie con asset finanziari superiori al milione di euro, quindi tutto sommato ancora degli straccioni rispetto a Berlusconi, cresceranno del +98%.
Sempre secondo Eurispes scopriamo che, nonostante il crollo delle banche e le nubi minacciose all’orizzonte economico, in tutto il mondo il settore del lusso non conosce crisi.
In parole povere, si vendono più Ferrari Testarossa che Panda a metano. Per ogni Maria Rossi che rinuncia all’abito nuovo, ci sono dieci Madame Beckham che svuotano le boutique a colpi di Visa.
Non viene il sospetto che la paura così amorevolemente coltivata nei signori Rossi serva a tenere impegnata gente che potrebbe reclamare una fetta della torta e chiedersi perchè proprio i loro e solo i loro salari devono scendere?
Suvvia, siamo comprensivi. Se ci distraiamo dai rumeni stupratori, dagli zingari che rubano i bambini, dai négher che sono troppi e dagli islamici che vogliono eurabizzarci, i ricchi non raddoppiano in pace.