You are currently browsing the category archive for the ‘sandro bondi’ category.

“Le case distrutte sulle quali gravava un mutuo verranno ricostruite, ma la porzione di casa corrispondente alla percentuale di mutuo non pagato diverrà proprietà della società finanziaria Fintecna (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze). Se il cittadino vorrà, come è logico aspettarsi, tornare ad essere proprietario di tutto lo stabile, dovrà far fronte pertanto ad un mutuo aggiuntivo da chiudere con la Fintecna.”“Metà dei costi per le abitazioni previste per ottobre non saranno disponibili prima del 2010.”
Se per quella data non saranno ancora pronte, non potremmo contestargli nulla. Non aveva mica specificato il 10 settembre di quale anno. Infatti si potrebbe dover parlare non solo del 2010 ma addirittura del 2033, come spiegano gli articoli che ho citato e linkato e che analizzano il decreto da marinaio.
Le ultime notizie sono che, mentre l’umido Bondi pensa alle chiese da ricostruire, Bertolaso, in un sussulto di coscienza, invoca la modifica al decreto legge affinchè i risarcimenti dei danni subiti dalle abitazioni siano totali e non parziali.
Va bene che, dopo un mese, siamo ancora in emergenza ma siamo sicuri che la gestione di questo terremoto non sia molto diversa da quella dei terremoti precedenti, checchè che dicano le televisioni? Se gli Aquilani vogliono stare qui, perchè li volete mandare nel vagon-lit?

“Le case distrutte sulle quali gravava un mutuo verranno ricostruite, ma la porzione di casa corrispondente alla percentuale di mutuo non pagato diverrà proprietà della società finanziaria Fintecna (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze). Se il cittadino vorrà, come è logico aspettarsi, tornare ad essere proprietario di tutto lo stabile, dovrà far fronte pertanto ad un mutuo aggiuntivo da chiudere con la Fintecna.”“Metà dei costi per le abitazioni previste per ottobre non saranno disponibili prima del 2010.”
Se per quella data non saranno ancora pronte, non potremmo contestargli nulla. Non aveva mica specificato il 10 settembre di quale anno. Infatti si potrebbe dover parlare non solo del 2010 ma addirittura del 2033, come spiegano gli articoli che ho citato e linkato e che analizzano il decreto da marinaio.
Le ultime notizie sono che, mentre l’umido Bondi pensa alle chiese da ricostruire, Bertolaso, in un sussulto di coscienza, invoca la modifica al decreto legge affinchè i risarcimenti dei danni subiti dalle abitazioni siano totali e non parziali.
Va bene che, dopo un mese, siamo ancora in emergenza ma siamo sicuri che la gestione di questo terremoto non sia molto diversa da quella dei terremoti precedenti, checchè che dicano le televisioni? Se gli Aquilani vogliono stare qui, perchè li volete mandare nel vagon-lit?

“Le case distrutte sulle quali gravava un mutuo verranno ricostruite, ma la porzione di casa corrispondente alla percentuale di mutuo non pagato diverrà proprietà della società finanziaria Fintecna (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze). Se il cittadino vorrà, come è logico aspettarsi, tornare ad essere proprietario di tutto lo stabile, dovrà far fronte pertanto ad un mutuo aggiuntivo da chiudere con la Fintecna.”“Metà dei costi per le abitazioni previste per ottobre non saranno disponibili prima del 2010.”
Se per quella data non saranno ancora pronte, non potremmo contestargli nulla. Non aveva mica specificato il 10 settembre di quale anno. Infatti si potrebbe dover parlare non solo del 2010 ma addirittura del 2033, come spiegano gli articoli che ho citato e linkato e che analizzano il decreto da marinaio.
Le ultime notizie sono che, mentre l’umido Bondi pensa alle chiese da ricostruire, Bertolaso, in un sussulto di coscienza, invoca la modifica al decreto legge affinchè i risarcimenti dei danni subiti dalle abitazioni siano totali e non parziali.
Va bene che, dopo un mese, siamo ancora in emergenza ma siamo sicuri che la gestione di questo terremoto non sia molto diversa da quella dei terremoti precedenti, checchè che dicano le televisioni? Se gli Aquilani vogliono stare qui, perchè li volete mandare nel vagon-lit?

Mondo Sky – In questo orripilante capolavoro del cinema verità, censurato in più di 80 paesi, vedrete un abbonato di Sky ricevere la notizia dell’aumento del 10% del suo abbonamento a causa dell‘incremento dal 10 al 20% dell’imponibile IVA deciso dal governo ai danni della paytv. In una delle scene più impressionanti vedrete l’abbonato autoimpalarsi sul pennone che regge la parabola satellitare. Con la partecipazione straordinaria di Luca Barbareschi nei panni dell’amministratore condominiale che pietosamente gli spara il colpo di grazia.
Sandropophagus – Non crederete ai vostri occhi, rimarrete paralizzati dall’orrore! Un ex dirigente di McDonald’s Italia che, nascosto in un Museo fiorentino, costringe i visitatori a cibarsi di immondi reperti archeologici e poi ne fa polpette che dà da mangiare ad ignari turisti americani. Rimarrete disgustati dagli abissi di necrofagia ideati dalla mente perversa del mostro degli Uffizi e del suo creatore, Sandropophagus. Piccolo cameo di Luca Barbareschi, nel ruolo di un turista americano che, fuori di testa, si mette a sparare al Porcellino.
Mondo Bondi – “Viviamo insieme / questa irripetibile esperienza / con passione politica / autentica / con animo casto / e con la sorpresa dell’amicizia. Ci mancheranno / quando verrà il tempo nuovo / e ci rispecchieremo finalmente / l’uno nell’altro… La mia fede / è la tenerezza dei tuoi sguardi. La tua fede / è nelle parole che cerco.” (Poesia di Sandro Bondi, dedicata al vice Fabrizio Cicchitto nel giorno del suo compleanno)
Non fatevi suggestionare dall’inizio bucolico-arcadico e dalla musica di Riz Ortolani che scorre sui poetici titoli di testa. Il casto vate di Fivizzano ritorna novello Virgilio a guidarvi negli abissi del vizio e della perversione più estremi. Vedrete lo scatenato censore contro la trombata vera e non ipocritamente simulata, irrompere sui set porno brandendo un paio di commercialisti accuminati e, sul rogo alimentato da una strega (si dice) bruciata veramente, dare alle fiamme la filmografia completa di John Holmes, Vanessa del Rio e “Ultimo Tango a Parigi”.
In questo capolavoro maledetto, Luca Barbareschi interpreta il frate domenicano che passa al vate il tubo di napalm nel fiammeggiante finale.
Voi direte: “stai scherzando”. No, la mazzata ai clienti Sky, il manager delle polpette ai Beni Culturali e la pornotax sulle scopate autentiche in 35 mm. sono orrori veri. Altro che sangue finto.
Scene tagliate: il testo integrale e senza censura del decreto sulla pornotax:
Art. 31.
IVA servizi televisivi3. L’addizionale di cui all’articolo 1, comma 466, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si applica a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, anche al reddito proporzionalmente corrispondente all’ammontare dei ricavi e dei compensi alla quota di ricavi derivanti dalla trasmissione di programmi televisivi del medesimo contenuto. Nel citato comma il terzo periodo è così sostituito: «Ai fini del presente comma, per materiale pornografico si intendono i giornali quotidiani o periodici, con i relativi supporti integrativi, e ogni opera teatrale, letteraria, cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti, come determinati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.»

Non sto dicendo, come è tipico dei vecchi, che allora fossero tutte rose e garofani: anzi, con quello che ci sono costati i garofani, sentiamo ancora male dalle parti del portafoglio.
Non si può dire che non sia riconoscente verso i suoi antichi mentori. Fu grazie all’intenso profumo del garofano rosso che Silvio consolidò il suo monopolio mediatico. Chissà senza Mani Pulite e Tonino dove sarebbe arrivato. Grande Impresario Unico dell’Universo e pure di quelli paralleli e tangenti?
Non è pura nostalgia del passato. Ho l’impressione che gli attori politici di allora, anche quando erano piuttosto improbabili come candidati mantenessero una freschezza e dignità che oggi appare scomparsa. Mi riferisco soprattutto alle attrici.
Una delle cose che più mi fa rabbia dei berlusconidi che ci hanno colonizzato moltiplicando i loro baccelloni, è l’idea che hanno della donna in politica. Se avete modo di discutere con loro dell’argomento, appena sentirete il suono della monetina che cade nel distributore automatico di banalità, partiranno con il dire che le donne di sinistra sono racchie mentre quelle di destra, le loro, sono “belle e intelligenti”.
La destra, soprattutto quella berlusconide, ha un’idea puramente decorativa della donna. O meglio, apprezza le qualità intellettuali ma solo ed esclusivamente se si accompagnano alla gnoccaggine e se si mantengono entro i limiti di una laureetta in lettere o giurisprudenza e a qualche diplomino di belle arti o conservatorio. Una laurea in astronomia o un Nobel per la medicina cominciano ad essere difetti parecchio fastidiosi e infatti, se gratti, è capace che le astronome e le scienziate siano pure di sinistra.
Insomma, una donna ha voglia a dirsi di destra e dormire con la biografia della Thatcher (che pure era racchia come solo un’inglese racchia sa essere) sotto il cuscino ma, se non ha la sesta naturale, all’uomo di destra sorge il dubbio che possa essere di sinistra o astronoma e gli si ammoscia.
Semplicemente le politiche che non considerano il tacco stiletto e l’autoreggente come strumenti essenziali di dialettica, non riescono a rassicurare abbastanza gli uomini di destra della loro eterosessualità.
Gli ultimi spiacevoli accadimenti in terra austriaca hanno dimostrato che il binomio destra-omosessualità è una spina nel fianco di tanti nerboruti ubermenschen frocionazisti tendenti ad eccitarsi più con l’afrore degli spogliatoi di rugby che con lo Chanel N°5 .
Ecco quindi spiegato il dileggio nei confronti della sinistra che candida Luxuria e l’elogio della giarrettiera e delle camicette nere della rivoluzione, addirittura elette ministre senza portafoglio e forse senza mutande.
Il concetto di ministra più decorativa che adatta all’incarico, tipico degli ultimi governi berlusconiani, assomiglia molto a quello della Bond girl cinematografica. Anzi, in questo caso la chiameremo , in omaggio al vate di Fivizzano, Bondi girl.
La Bond Girl, nei film di 007 ha una sola funzione. Rassicurare Bond della sua eterosessualità, scoparci senza preservativo e senza il ricatto dell’anello di fidanzamento e scosciare a comando in un paio di scene.
Tentano perfino di rubare la scena a 007, sparandole più grosse di lui e riuscendo a venire giù dal pero senza farsi un graffio.
Come quando la camicetta nera Carfagna, tutta eccitata, annuncia dalla Bignardi in TV che i trafficanti di prostitute stanno già lasciando l’Italia, come i topi in fuga dal Titanic, spaventati dal suo decreto antimignotte.
Eppure basta leggere una qualunque rubrica di annunci A.A.A. su serissimi quotidiani e si resta travolti dalle “novità assolute, appena arrivate, dolcissime brasiliane settima naturale, dotatissime, senza fretta e amanti del secondo canale, ambiente riservato”. Forse la chiave è proprio l’ambiente riservato.
La prostituta è ormai un rifiuto speciale che inquina e ci vogliono discariche e siti di stockaggio appositi, lontano da occhi indiscreti.
Si manda poi a combatterle una che ha con la prostituzione lo stesso atteggiamento aggressivo-ossessivo-censorio che ha Ratzinger nei confronti dell’omosessualità.
Non lo so. A me queste Bondi girl finto-serie, con il look da “segretaria di giorno, maiala di notte” e l’espressione da “io non faccio certe cose” con l’occhietto sgranato, fanno rimpiangere tanto i tempi di Moana candidata sindaco di Roma per il Partito dell’Amore, 1992. Una strafiga cosmica con un’intelligenza da astronoma. E soprattutto sincera.

Non sto dicendo, come è tipico dei vecchi, che allora fossero tutte rose e garofani: anzi, con quello che ci sono costati i garofani, sentiamo ancora male dalle parti del portafoglio.
Non si può dire che non sia riconoscente verso i suoi antichi mentori. Fu grazie all’intenso profumo del garofano rosso che Silvio consolidò il suo monopolio mediatico. Chissà senza Mani Pulite e Tonino dove sarebbe arrivato. Grande Impresario Unico dell’Universo e pure di quelli paralleli e tangenti?
Non è pura nostalgia del passato. Ho l’impressione che gli attori politici di allora, anche quando erano piuttosto improbabili come candidati mantenessero una freschezza e dignità che oggi appare scomparsa. Mi riferisco soprattutto alle attrici.
Una delle cose che più mi fa rabbia dei berlusconidi che ci hanno colonizzato moltiplicando i loro baccelloni, è l’idea che hanno della donna in politica. Se avete modo di discutere con loro dell’argomento, appena sentirete il suono della monetina che cade nel distributore automatico di banalità, partiranno con il dire che le donne di sinistra sono racchie mentre quelle di destra, le loro, sono “belle e intelligenti”.
La destra, soprattutto quella berlusconide, ha un’idea puramente decorativa della donna. O meglio, apprezza le qualità intellettuali ma solo ed esclusivamente se si accompagnano alla gnoccaggine e se si mantengono entro i limiti di una laureetta in lettere o giurisprudenza e a qualche diplomino di belle arti o conservatorio. Una laurea in astronomia o un Nobel per la medicina cominciano ad essere difetti parecchio fastidiosi e infatti, se gratti, è capace che le astronome e le scienziate siano pure di sinistra.
Insomma, una donna ha voglia a dirsi di destra e dormire con la biografia della Thatcher (che pure era racchia come solo un’inglese racchia sa essere) sotto il cuscino ma, se non ha la sesta naturale, all’uomo di destra sorge il dubbio che possa essere di sinistra o astronoma e gli si ammoscia.
Semplicemente le politiche che non considerano il tacco stiletto e l’autoreggente come strumenti essenziali di dialettica, non riescono a rassicurare abbastanza gli uomini di destra della loro eterosessualità.
Gli ultimi spiacevoli accadimenti in terra austriaca hanno dimostrato che il binomio destra-omosessualità è una spina nel fianco di tanti nerboruti ubermenschen frocionazisti tendenti ad eccitarsi più con l’afrore degli spogliatoi di rugby che con lo Chanel N°5 .
Ecco quindi spiegato il dileggio nei confronti della sinistra che candida Luxuria e l’elogio della giarrettiera e delle camicette nere della rivoluzione, addirittura elette ministre senza portafoglio e forse senza mutande.
Il concetto di ministra più decorativa che adatta all’incarico, tipico degli ultimi governi berlusconiani, assomiglia molto a quello della Bond girl cinematografica. Anzi, in questo caso la chiameremo , in omaggio al vate di Fivizzano, Bondi girl.
La Bond Girl, nei film di 007 ha una sola funzione. Rassicurare Bond della sua eterosessualità, scoparci senza preservativo e senza il ricatto dell’anello di fidanzamento e scosciare a comando in un paio di scene.
Tentano perfino di rubare la scena a 007, sparandole più grosse di lui e riuscendo a venire giù dal pero senza farsi un graffio.
Come quando la camicetta nera Carfagna, tutta eccitata, annuncia dalla Bignardi in TV che i trafficanti di prostitute stanno già lasciando l’Italia, come i topi in fuga dal Titanic, spaventati dal suo decreto antimignotte.
Eppure basta leggere una qualunque rubrica di annunci A.A.A. su serissimi quotidiani e si resta travolti dalle “novità assolute, appena arrivate, dolcissime brasiliane settima naturale, dotatissime, senza fretta e amanti del secondo canale, ambiente riservato”. Forse la chiave è proprio l’ambiente riservato.
La prostituta è ormai un rifiuto speciale che inquina e ci vogliono discariche e siti di stockaggio appositi, lontano da occhi indiscreti.
Si manda poi a combatterle una che ha con la prostituzione lo stesso atteggiamento aggressivo-ossessivo-censorio che ha Ratzinger nei confronti dell’omosessualità.
Non lo so. A me queste Bondi girl finto-serie, con il look da “segretaria di giorno, maiala di notte” e l’espressione da “io non faccio certe cose” con l’occhietto sgranato, fanno rimpiangere tanto i tempi di Moana candidata sindaco di Roma per il Partito dell’Amore, 1992. Una strafiga cosmica con un’intelligenza da astronoma. E soprattutto sincera.
http://www.youtube.com/v/gcw6lvrQb7I&hl=it&fs=1 Vota questo post su OKNotizie!