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E’ tempo che i cammelli passino dalla cruna dell’ago
settembre 15, 2011 in banche, barack obama, casta, crisi economica, denaro, evasione fiscale, fisco, giulio tremonti, piano rubik, privilegi, svizzera, tasse | Lascia un commento
Recentemente, in occasione del complicato travaglio per il parto della manovra finanziaria, il capogruppo dei Democratici in commissione Bilancio, Pier Paolo Baretta, aveva proposto un emendamento che avrebbe introdotto il piano Rubik anche in Italia, con un recupero per l’erario calcolato tra i 5 e i 9 miliardi di euro. La proposta era stata apprezzata dal Presidente della Commissione, il leghista maroniano Giancarlo Giorgetti che però non si era preso la responsabilità di presentarlo personalmente in aula, lasciando al PD l’onore e l’onere di farlo. Mossa che è stata interpretata con il timore di dispiacere a qualcuno all’interno della Lega e della coalizione di governo.
Il piano Rubik infatti, indovinate un po’, non piace a Tremonti e i motivi del suo rifiuto ad introdurlo in Italia sono considerati inspiegabili dagli esperti. Del resto questo è il governo che ha concepito quel ridicolo ed insultante 5% di liberatoria sui capitali rientrati in Italia. E’ il governo di un Presidente del Consiglio che considera legittima l’evasione fiscale e che si forgia leggi ad personam per risparmiare sulle tasse delle proprie aziende. E’ il governo infine che preferisce attingere sempre ed ogni volta alle sicure ma sempre più magre buste paghe piuttosto che toccare le vacche sacre dell’evasione come quegli imprenditori che prosperano sul lavoro nero, quei professionisti con l’allergia per la fattura, quei commercianti dallo scontrino recalcitrante, quegli artigiani con gli Hummer intestati alla nonna con la pensione sociale e tutta quella immensa e variegata platea di gente dal tenore di vita altissimo che risulta però nullatenente e che vanno, tutti assieme, a costarci circa 300 miliardi di euro all’anno. Per non parlare degli introiti della criminalità organizzata, calcolati in 135 miliardi di euro nel 2010.
Solo volendolo quindi si potrebbero raggranellare molti dei soldi necessari alla manovra economica e soprattutto alla ripresa economica, scegliendo di tartassare i disonesti al posto degli onesti.
Evidentemente però, i partiti di questo centrodestra berlusconiano considerano gli evasori fiscali – nel senso il più generale possibile del termine – la punta di diamante del loro elettorato di riferimento e sono disposti a tutto pur di difenderne il comportamento truffaldino. Chissà cosa ne pensano gli elettori onesti che li hanno comunque votati? E’ questo il motivo per cui notizie come quella sul “piano Rubik” sono così difficili da sentire per televisione?
La crisi sta minando ovunque i privilegi delle Caste e i governi seri sanno che non si possono pretendere i sacrifici dalla gente comune che lavora e stenta a campare, mentre queste gozzovigliano alla faccia loro.
Negli Stati Uniti, paese notoriamente restìo al discorso più tasse per i ricchi, il presidente Obama tenta di far capire ai Repubblicani che anche i ricchi devono cominciare a pagare di più, dopo la politica di sconti outlet per gli alti redditi inaugurata con il reaganismo. I paesi europei prendono provvedimenti seri contro l’evasione, scegliendo la serietà di chi .
Solo noi facciamo finta di non capire che, seppure i ricchi continueranno a non entrare nel Regno dei Cieli, qualche cammello, per amore o per forza, dalla cruna dell’ago bisognerà cominciare a farcelo passare.