You are currently browsing the category archive for the ‘umberto bossi’ category.
Oggi su Facebook ho visto una vignetta: Bossi e B. che si tengono reciprocamente per il pannolone. Se molla uno casca per terra anche l’altro. Sono come i gemelli siamesi che non si possono dividere chirurgicamente perché hanno gli organi in comune e in questo caso i due sono uniti per le palle anzi, per i maroni.
![]() |
Norman Lindsay, “Pollice verso” |
I due assieme intendono calpestare qualsiasi cosa si pari di fronte alla loro volontà scellerata, soprattutto la Costituzione repubblicana che non è roba loro ma Nostra.
E forse i padani taragni non avevano calcolato che il Regno delle Tre Mafie si sarebbe pian piano allargato al Nord, ‘ndranghetizzando la loro nebbiosa Brianza. Ben gli sta.
Per il momento il Parlamento ha respinto la bozza della legge sul federalismo con un risicato “fifteen all” ma Berlusconi, come un McEnroe dei tempi andati, ha preso a racchettate il giudice di sedia e ha sbraitato che la legge passerà lo stesso. Gioco, partita e incontro. Anzi, Grande Slam.
“Federalismo o morte”, biascica Bossi con i neuroni rimasti. La base leghista, che non sa nemmeno cosa significhi veramente federalismo in termini di attacco alla scarsella e non immagina nemmeno quanto verrà sfondata di tasse, dovesse passare, è in fermento.
Allora, signori, siccome a volere lo stramaledetto federalismo sono una manciata di regioni al massimo, diamoglielo e facciamola finita. Via Lombardia, Veneto e chi altro vuole dall’Italia. Via tutti dal SSN. L’assistenza medica da domani se la pagano con il sudore delle loro chiappe lombardovenete. Si pagano il dottore, le medicine e tutto.
Via le basi NATO, e se la Slovenia li invade, cazzi loro. Si comprino i loro carri armati e i loro caccia come tutti. Si paghino un esercito. Costa un po’ caro ma vuoi mettere poi partecipare alle missioni di pace? Noi non daremo loro più nemmeno un fuciletto a tappo.
Non vi piace Roma? Secessione allora, ma secessione vera, dura, non il Vapensiero cantato sul palcoscenico con le comparse con l’orologio e le quinte di cartapesta. Basta pagliacciate sul prato di Pontida con il Bossi che ce l’aveva duro.
Secessione si ma deve essere una roba pesa. Ricominciare tutto da capo, con le ‘ndrine che spingono alla porta per papparsi tutta la loro triste Brianza mentre i padani sbraitano contro i négher.
Non è una bella prospettiva, vero? Eppure non è ciò che i padani vogliono? Se si potesse farglielo ingoiare tutto, il federalismo, e solo a loro, io non avrei nulla in contrario. Anzi, vorrei che lo provassero fino in fondo e senza pietà.
Purtroppo invece ci andiamo ci mezzo tutti, il Nord non leghista e tutti coloro che sanno bene che la Padania non esiste ma è solo l’albero degli zecchini con il quale il Gatto Umberto e la Volpe Silvio, questi bugiardi matricolati, hanno imbrogliato la loro base elettorale. Zecchini che ci sono, è vero, ma vanno tutti nelle tasche della cricca e nelle borsette firmate delle mignotte.
A proposito. Non è per razzismo o cattiveria ma, dopo Craxi e Berlusconi, se Milano si asterrà nei prossimi duecento anni dal fornirci statisti di tal pregio, gliene saremmo infinitamente grati.
Il gatto e la volpe si sostengono a vicenda anche se sono due morti che camminano. Se cade uno precipita anche l’altro. Siamo la repubblica degli zombie e dei vampiri. Ci vorrebbero degli esorcisti di quelli buoni e un paio di paletti di frassino.
Art. 241. – Attentati contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato.
Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato [ o una parte di esso] alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza dello Stato, è punito con la morte. ergastoloAlla stessa pena soggiace chiunque commette un fatto diretto a disciogliere l’unità dello Stato, o a distaccare dalla madre Patria una colonia o un altro territorio soggetto, anche temporaneamente, alla sua sovranità.
Questo fino al 2006, Governo Berlusconi III, quando il testo dell’articolo è stato modificato (mentre il centrosinistra lo teneva fermo) con la legge del 24 febbraio 2006 n. 85 pubblicata in G.U. del 13 marzo 2006, n. 60 con il titolo: “Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione” come segue:
“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche”.
291. Vilipendio alla nazione italiana. (vecchio testo)
“Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è punito con la reclusione da uno a tre anni.”
nuovo testo:
“Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.”

Cari Filistei, avete ‘sti due bei Sansoni che vi trascineranno nell’abisso con loro pur di non crepare da soli. Contenti voi.

(Umberto Bossi, 7 ottobre 2009)
Il popolo non si sa se lo trascineranno per le corna o per i capelli. O, trattandosi di vecchi galli, per i bargigli.
Continua…

Da noi invece no. I secessionisti di Al Qassoeula governano. Siedono come pascià a Roma e vi banchettano abbondantemente, guadagnando gli oltre 30 milioncini di lire al mese che la Ladrona elargisce generosamente alla mandria di governanti in transumanza dalle praterie nordiche.
Governano ma soprattuto Ci governano, anche noi che Dio Grande e Misericordioso ti ringrazio per questo, non siamo nati padani e non abbiamo alcuna intenzione di diventarlo.
Questi gioppini non hanno capito che chi dovrebbe imbracciare i fucili per liberarsi dalla loro influenza maligna siamo noi che ci siamo sempre orgogliosamente chiamati ITALIANI dalle Alpi a Lampedusa e che non abbiamo nulla a che fare con le loro cassoeule e le stronzate del Diopo’. Il buon vecchio Metternich, che ben li conosceva, avrebbe anche oggi una bella definizione per la Padania: “un’espressione geografica”. Anzi no, nemmeno geografica ma virtuale, un delirio lisergico da funghi allucinogeni andati a male.
Si sentono oppressi, poverini. Hanno le fabbriche piene di marocchini che fanno il lavoro sporco al posto loro ma vorrebbero ammazzarli tutti perchè gli danno fastidio e vorrebbero guadagnare più di noi italiani terroni solo perchè loro sono padani. Invece di far pagare le tasse a chi non le paga, per esempio ad alcuni loro bottegai che hanno studiato in Transilvania dal Conte Dracula, vogliono l’aumento di stipendio, così i bottegai alzeranno ancora di più i prezzi e si creerà un loop senza fine di inflazione.
Facciamo così. Piantamola lì e diamogliela questa cappero di libertà. Via dai coglioni italiani. Foeura di bal. Leviamogli però tutte le basi militari italiane, comprese quelle ammeregane della NATO. Via Aviano e compagnia bella. Se i nostri soldatini marchigiani o del frusinate gli fanno ribrezzo glieli togliamo volentieri.
Se vogliono difendersi dalle orde islamiche ed irpine e non vogliono spendere, o rimediano con i loro fuciletti a tappo e le ronde armate di fionde, oppure mettono mano al portafoglio e sganciano i loro adorati schei per una bella dotazione bellica da paese serio e non da reame da operetta.
Qualche bel carrarmato (cosa vuoi che costino mai una trentina di M1 Abrams?), una quindicina di cacciabombardieri F15/E e Stealth (vogliamo metterci anche qualche drone?), una cinquantina di elicotteri MH53 Pave Low ed Apache. Giusto per difendere Ponte di Legno e la gloriosa Ponteranica, terra di tante glorie padane alle quali dedicare le targhe in piazza: Brighella, Gioppino, Vittorio Feltri.
Vediamo se, toltagli la copertura delle forze armate italiane, visto che vogliono fare da soli, gli resterà tanto da ridere, con tutti i terroristi islamici che girano.
A proposito. Avete visto come i loro leaders, così orgogliosi delle loro radici nordico-celtiche, con appena un turbante ed una kefiah addosso assumono subito un aspetto inequivocabilmente mediorientale?
L’apparenza inganna. W l’Italia.