Ovvero: una settimana senza Silvio.

Se agli Academy Awards esistesse la categoria “Miglior Corto di Regime”, questo video tratto da “Porta a Porta” vincerebbe di sicuro l’Oscar 2012.

Bruno Vespa, dopo la caduta del Caligola della Brianza, disarcionato una settimana fa da una triangolazione di fuoco incrociato istituzionale mentre era in sella alle sue numerose cavalle, ha pensato di mettere assieme, in memoriam delle suddette, questo stucchevole servizietto tutto fra donne che dovrebbe in teoria renderci tristi ma in realtà ottiene l’effetto esattamente opposto.

Un’inviata affranta, ma così affranta che non le sembra ancora vero, visita gli uffici delle ministre in smobilitazione coatta, intente a riempire gli scatoloni d’ordinanza con il nulla del loro operato, il niente accumulato sugli scaffali e la fuffa delle loro iniziative.
Per le signore l’intimo non è di seta e pizzo ma di sfratto. C’è la Meloni, che pare le sia appena morto il gatto sbranato da un rottweiler, che si compiace di aver resistito per ben quasi quattro anni (l’importante  è partecipare); la Brambilla con i quadri intonati al capello ad alta visibilità; la Prestigiacoma che, da perfetta padrona normanna, fa l’unica cosa intonata con il suo doppio filo di perle: gli onori di casa al suo successore (l’importante è finire). Poi la mia preferita, la Bernini, l’ultima arrivata, che sembra una bambola gonfiabile con la parrucca finita troppo in avanti e le guance sul punto di esplodere per un eccesso di atmosfere. Tutte a riempire le scatole dopo averle rotte per anni. Manca la Carfagna, perché questo è un servizietto per le fedelissime, non per tutte.
Nonostante la reggimicrofono si sforzi di fare la telecronaca di una tragedia tipo Vermicino e il lancio di lacrimogeni musicali (Charlie Chaplin, mentre sarebbe stato più adatto un bel Chaikosvkij)  non si riesce proprio ad intristirsi. Anzi, guardando il video ci viene un sorrisetto di traverso che è un po’ Gioconda e tanto Marchese de Sade e dopo un po’ è pura gioia.

Forse è anche un problema di montaggio. Non ci vuole un Kubrick per capirlo. Iniziare con la Gelmini che fa gli scatoloni, riempiendoli delle macerie della scuola pubblica e dei neutrini con i quali fa giocare sua figlia, perché se ne deve andare, è un’immagine che ti rimetterebbe di buon umore perfino dopo aver visto l’episodio del gattino di “Allegro non troppo”.
Fate la prova. Guardate prima Bruno Bozzetto e poi le ministre che smammano. Supererete non solo la tristezza e le lacrime causate dal fatale “Valse Triste” di Sibelius ma non escludo che guariate perfino dall’eventuale depressione che vi affliggeva da anni e che non riuscivate a sconfiggere con i farmaci più all’avanguardia.
Ne parla anche Non leggere questo blog.

Ovvero, una settimana senza Silvio.
Il ministro più alto che modesto, quello che non faceva rima con fatto ma con …, vogliamo ricordarlo così:
“Sono professore come Monti, amo questo Paese e sono una persona seria. Il premier è uomo capacissimo e di prestigio e sarà al di sopra delle parti. Ma voglio che dica bravo Brunetta, brava Gelmini, viva la legge di stabilità. Il governo Berlusconi è stato uno dei migliori della storia e io da Monti mi aspetto un’operazione verità.” (Renato Brunetta, EX ministro, novembre 2011.)
Scenda l’oblìo.
A vent’anni si scende in piazza per protestare contro i banchieri cattivi, forti di quell’entusiasmo che ti illude di poter cambiare il mondo solo cacciando un urlo un po’ più forte.
A cinquanta invece ci si domanda se, per evitare di ritrovarsi con i risparmi di una vita tramutati in carta straccia, con la prospettiva di dover rinunciare ad una vecchiaia serena e magari dover ricorrere in extremis alla cartuccia da cinghiale per porre fine alle proprie sofferenze, non sia il caso di lasciar fare ai banchieri. Che anche loro, in fondo, se perdono i clienti rimangono fregati.
E’ incredibile la lucidità ed il senso di realismo che si ottengono invecchiando.
P.S.  Poi magari hanno ragione i giovani e i banchieri sono veramente dei perfidi agenti del Male che si sono inventati la crisi per ridurci in schiavitù e falliremo lo stesso. E non potremo nemmeno concederci il lusso di essere folli perché saremo troppo affamati.

Con Matteo e Giorgio in versione slash, come Harry e Draco nei manga yaoi.
Quanti processi ha in corso Mario Monti? Nessuno. Quanto tempo si perderà in Parlamento, mentre la paziente Italia si aggrava, per cercare di far evitare al Premier i processi e la galera? Nemmeno un minuto. Questo è già un motivo per rallegrarsi del cambio di governo, anche se i troppo depressi italiani, dolenti per la dipartita del nanerottolo bunga bunga, non riescono a consolarsene in alcun modo.

§ Intermezzo §  – I commenti dei lettori de “il Giornale” al nuovo governo Monti:
“OSCENO mettere un banchiere ministro dello sviluppo!!! Conflitto di interessi mostruoso! Silvio guarda cosa fanno questi!!!! Ritorna tu a governarci con braccio mite e giusto! Tu sei l’eletto del popolo non questa gente di bassa lega e moralità discutibile! Silvio! Silvio! Silvio! Silvio! Silvio! Silvio!”

Tra lauree, attestati, master, onorificenze, medaglie, coccarde e premi, dieci piani di curricula e dottorati, il nuovo esecutivo sembra la società dei capoccioni, il governo dei Secchioni. Senza Pupe, ovviamente.
Nel governo Monti, il più borghese degli ultimi 150 anni ed anche il meno italiano, non potevano che esserci manager, banchieri, professoroni coi controcazzi accademici, avvocati femmina, perfino un ammiraglio. Che, per questo Titanic in procinto di affondare, è una scelta quasi scontata ed un poco ironica. Non capisco lo sconcerto per “l’ammiraglio della NATO!” al governo. Noi siamo nella NATO, volenti o nolenti. I padani non so. Si trovi un DeGaulle in grado di farcene uscire, magari.
§ Intermezzo §  – I commenti dei lettori de “il Giornale” al nuovo governo Monti:
“E cominciata la stagione dei ricchioni dei deputati trans, dei viados delle lesbiche e dei salami e mortadelle varie.BUON APPETITO”.

Si piagnucolava nei giorni scorsi che non vi sarebbero stati rappresentati né i ggiovani né le donne. Le donne ci sono, solo tre ma in ministeri importanti come Interni, Giustizia e Welfare. Sembrano belle toste, con carriere da estiqazzi, un piglio da valkiria “Hojotoho, Hojotoho, Heiaha!” e un look finto dimesso da tempi di crisi perfetto per le circostanze. 
Non sono certo le bamboline che fanno si, si, si, del B.  Quelle si mettevano bocconi ad uno schioccar di frusta del boss. Queste Bocconiane al titanio con la mutanda contenitiva in latex invece, secondo me, menano pure di brutto e dalla parte del manico.  
Il ministro più giovane ha 56 anni ma l’Italia, non dimentichiamolo, è il paese del vecchio che dice al giovane: “Per ora non aver fretta, avrai tempo di farti le tue esperienze”. In fondo prevalgono i cinquanta-sessantenni, accontentiamoci.

§ Intermezzo §  – I commenti dei lettori de “il Giornale” al nuovo governo Monti:
“Non ce n’è uno/a bello…non può essere un governo vincente!” 

Poi, è chiaro ed è inutile illudersi. (re minore) Questo governo di pezzi da novanta della Classe Dirigente Ultraborghese Nordista Milionaria non  farà diventare improvvisamente tutti i ricchi come quello del Vangelo, disposto a togliersi il mantello e il pane di bocca per darli ai poveri. I ricchi non diventano di botto meno egoisti, se c’è la crisi. Non cessano di vedere il mondo diviso in classi superiori ed inferiori. Temo che quello che ci concederanno sarà percepito da loro, sotto sotto, come beneficenza, come gli atti di volontariato della sciura Elsa. E che, ragionando con il loro portafoglio e il gulliver della zia ricca, riterranno che, mentre loro guadagnano milioni, noi dovremo accontentarci del nostro migliaio scarso al mese, che per noi è già tanto e deve bastarci. Spero di sbagliarmi e che invece si siano accorti, con un semplice calcolo dell’entità delle forze in campo, che i poveri sono milioni di milioni e che, se aumenta la gravità della crisi ed il loro numero, occorrerà tenerseli buoni o costruire fortezze inespugnabili dove rifugiarsi mentre noi ci pappiamo tutto.

Altro punto critico, che spicca non solo per l’altezza del personaggio.  Passera è un po’ come quei pastiglioni di antibiotico ruvidissimi che ti si piazzano di traverso in gola e cerchi di mandar giù disperatamente senza strozzartici. Solo il fatto che abbia avuto a che fare con Poste Italiane e Infostrada mi innervosisce.
Poi ho capito (fa maggiore) che era una terapia necessaria e che era servito per convincere B. a lasciare. Devono avergli detto: “Non ti preoccupare, Silvio, nel prossimo governo ci sarà passera”. Questi banchieri!
A proposito, a parte che il nuovo ministro designato è un altro Profumo, non il banchiere, ci ho azzeccato a definire “Profumo di Passera” il post berlusconismo.  (Volevo intitolare questo post “Profumo d’Intesa” ma poi  ho pensato che sarebbe assomigliato troppo ad un fondo di Sallusti ed ho rinunciato.)

Al di là delle battute, figlioli, eravamo decaduti ad un livello da dove non si poteva che uscire in questo modo. Abbiamo subìto lo sconcio di un tizio che in diciassette anni ha fatto di buono solo due cose: la legge contro il fumo e la patente a punti. Per il resto una quarantina di leggi ad personam e un’opera di sistematica distruzione dello Stato, della Giustizia e della credibilità del paese. Un tizio che, mancatagli la maggioranza in Parlamento e quindi non avendo più i numeri per governare, con il gradimento degli elettori in picchiata, gli sghignazzi dei partner europei e l’algida indifferenza imperiale nei suoi confronti, invece di dimettersi subito si è barricato a palazzo Chigi prendendo in ostaggio un paese intero. Se n’è andato solo quando i suoi managerz e i figli imbufaliti dalla prospettiva di perdere un euro di eredità, gli hanno detto a male parole che stava mandando a rotoli le sue fottute aziende. Password: Dané. Io gli avrei mandato i Navy Seals, quindi gli è andata fin troppo grassa.
Gli italiani che scoprono in articulo mortis di non poterne fare a meno, i kazzengeristi che vedono dietro Monti il lato oscuro della Forza (come se finora fossimo stati un popolo sovrano e non governato per cinquant’anni dalla CIA, dalle logge deviate e dalla Mafia) e quelli che sbraitano di elezioni con il rischio di farlo ritornare più gonfio e maiale di prima, mi dimostrano una cosa sola: che non si è ancora capito con che cosa abbiamo a che fare (* link vivamente consigliato). Che il calcio che doveva svegliarci dal mondo dei sogni non è stato abbastanza forte.
Auguriamoci che questo governo faccia il suo sporco lavoro contro il mostro del Default avendo pietà di noi, destreggiandosi tra le furbizie dei Sorcaverde e dei Bisciondoro, pronti ad altre magie per tornare gattopardescamente alla paralisi precedente.

Ma ora non facciamoci prendere dalle tristezze, vi avevo promesso delle dosi di buon umore e speranza per il futuro. (re maggiore)
Nel nuovo governo non ci sono più quello della SempliFICAzione di Calderoli, quello inutile ed inutilizzato della Gioventù – B. era distratto da altri meloni – e quello di Brunetta.
Ripeto e ripetete con me: non ci sono più Calderoli, Brunetta ma neanche Gelmini, Prestigiacomo, Maroni, Bondi, Angelino, la Santanché, La Russa, Tremonti, SACCONI (!!!). Per non dimenticare.
Non vi sentite già meglio? Come un bel massaggio con il Vicks Vaporub. Pensate anche a chi ha scritto questo:
§ Intermezzo §  – I commenti dei lettori de “il Giornale” al nuovo governo Monti:

“mi raccomando la Bindi, quella bionda mezza americana che andava farsi …… in sud africa da Briatore, l’ex direttrice dell’unita’, la lesbica sposatisi in germania, la trans comunista che a montecitiorio gli o le hanno dovuto fare un cesso su misura, la FINOCCHIARO dal quale cognome si deduce di quante lesbiche e ricchioni ci sono da quella parte. I GUSTI, ognuno ha i suoi, ma con tutto rispetto per lei viva la gnocca e se ‘ bellla tanto meglio. Scordavo un’altra deputata della sx abbastanza anzianotta.. spessio in fv. che quando interviene sembra di ascoltare una gallina alla quale stiano tirando il collo.DETTO E FATTO!!!!!!”

Pensate che costui potrebbe di nuovo decidere del vostro futuro. Il gomblottismo vi Passerà del tutto.

E’ lo spettro del berlusconismo. Credevamo che, rimosso il satraprìapo che ci ostacolava la respirazione e ci stringeva in una morsa i cabbasisi, potessimo accingerci ad iniziare una nuova vita, finalmente liberi dalla Dittatura della Protesi Peniena. Invece, tutto il populismo fascista genetico di questa nazione sta spurgando dalla ferita narcisistica del Papi insultato, del padre pedofilo della Patria ridotta a troietta in perizoma, dell’anarchia provocata dall’ossessione per il proprio particulare e del chissenefrega delle conseguenze dei propri atti, del muoia Katzone con tutti i Filistei.

Invece di gioire, hanno una paura fottuta di Monti, hanno riesumato direttamente dagli anni del ventennio il termine inequivocabilmente fascista di “demoplutocrazia” e si sentono perfino intellettuali di sinistra parlare come Blondet ed altri parlavano di Prodi e Tononi ai tempi del secondo governo di centrosinistra guidato dal professore. Anche loro, avendo avuto a che fare con Goldman Sachs, agenti del gomblotto demoplutogiudaicomassonico. Si sentono cose tipo “tedeschi geneticamente nazisti” ed altre facezie.

Scusate ma su questa storia mi ci sto amminchiando e comincio a pensare che questa reazione pavloviana contro il nuovo governo, dai toni così accesi e pregiudiziali, con una sfiducia che si basa oltretutto su argomenti propagandistici alcuni dei quali sembrano provenire dall’ufficio stampa della defunta Okhrana,  siano l’ennesima forma di manipolazione dell’opinione pubblica. La più subdola, quella che non avviene sui media mainstream dai mandanti facilmente riconoscibili ma nella “libera” Rete, affidata a voci cosiddette indipendenti. Un tam tam, una campagna virale che porta nel giro di pochissimi minuti migliaia di persone a ripetere gli stessi concetti di Borghezio senza che nessuno pensi di approfondirne la veridicità. Ad esempio che, se Monti e Draghi sono advisors di Goldman Sachs, lo sono anche Gianni Letta – nel governo B. fino all’altro giorno – e, come detto sopra, anche esponenti del centrosinistra. Se questo sarà un governo infame aspettiamo almeno che promulghi una legge ad personam o vergogna o profondamente iniqua, oppure ci affidiamo direttamente alla Precrimine?

Ancora, appena il nano è scivolato sul bananone, la prima cosa che gli italiani hanno pensato è che era avvenuto un golpe, non che qualcuno aveva dovuto rimediare alla cosmica cazzata da loro fatta eleggendo B. per ben quattro volte, ed hanno invocato le elezioni riparatrici subito, sul tamburo. Tra l’altro ignorandone il costo medio sui 3-400 milioni di euro.
Cioè, seguite bene il ragionamento: fino a cinque minuti prima B. li aveva delusi ed ingannati, e per ciò avrebbero voluto strozzarlo ma ora, cinque minuti dopo, B. in fondo era stato eletto dagli italiani e non si può andare contro la volontà popolare. Anzi, B. era un eroe perché si parava a petto nudo contro i poteri forti per difenderci tutti, anche i comunisti.

Eh si, in definitiva, gli italiani la caduta di B. l’hanno presa male. Preferivano il mafioso perché se l’erano scelto loro liberamente. Oddìo, c’erano voluti prima vent’anni di rimbambimento televisivo collettivo e robuste iniezioni di propaganda populista ma alla fine il popolo si era espresso. Alla cazzo ma si era espresso. Brutti banchieri schifosi, rispettate la volontà popolare di mandare i mafiosi al governo, please, e di farci continuare a sognare mentre il loro tetraplegico governo nulla fa e nulla cambia affinché tutto rimanga immobile e nessuno li disturbi mentre fanno i loro affari.
La democrazia piace agli italiani solo quando permette loro di eleggere un dittatore ridicolo che li diverta, che titilli di tanto in tanto il loro istinto predatorio e li consoli nascondendo loro la realtà, facendoli vivere alla giornata in un mondo di sogni. Se devono eleggere un parlamento di capaci ed onesti o se sono spinti all’azione, alla risoluzione forzata di problemi, dopo un po’ rimpiangono l’ultimo buffone che li ha oppressi ma tanto tanto divertiti, soprattutto lasciandoli liberi di non fare, di oziare e crogiolarsi nel tirare a campà.

Quindi, parafrasando il calciatore Eranio, sono completamente d’accordo a metà con Marco Travaglio.
Nel senso che, se è vero che Monti è l’unica soluzione probabile ad una situazione disperata, non condivido il suo ottimismo quando dice che con Monti proposto come premier e non imposto, andando alle urne subito, gli italiani sconfiggerebbero il caimano ferito sul campo, dandogli la mazzata finale ed eleggendo l’attuale opposizione allargata alle nuove formazioni di centro, al governo. E’ la convinzione anche di molti piddini, ingolositi dai sondaggi che li vedrebbero (il condizionale è d’obbligo), partito vincitore delle prossime elezioni.

Mi dispiace ma io degli elettori italiani non mi fido più. Dico apertamente che è meglio che non votino per un po’, che venga loro sospesa la patente elettorale. Il suffragio universale, in mano a gente che vota le Minetti e i Trota, elegge gli Scilipoti transumanti e gli uomini delle cosche, i sommersi e gli indagati, è una jattura.
Per votare bisogna meritarselo.
Di fronte a certi nomi e certe facce, un elettore serio avrebbe dovuto dire: io ‘sta zoccola non la mantengo a 10000 euro al mese e nemmeno questo somaro. Invece li hanno votati tutti. La criminalità di B. e dei suoi compagni di merende consiste da sempre nel fatto che ti impongono i loro candidati farlocchi, ma poi gli elettori, invece di stracciare la scheda, votano i candidati farsa, li accettano legittimandoli in pieno.
B. non avrebbe dovuto nemmeno essere candidato perché incompatibile a causa del conflitto di interessi, grazie ad una legge vecchissima degli anni ’50, cassata with a little help from my friends, grazie all’opposizione. Un candidato illegittimo che però arriva sulla scheda e viene votato, hai voglia poi di dire che non è legittimato dal voto popolare.

Prima che riprendano quella dannata matita copiativa in mano e facciano altri danni irreparabili sarebbe meglio che gli italiani fossero sottoposti ad una disintossicazione à la Muccioli dalle quintalate di propaganda che hanno assorbito in tutti questi anni. Dovrebbero rinunciare ai Minzolini quotidiani. Guardare meno televisione tette-culi ed essere informati in maniera un po’ più obiettiva. Riabilitati a riconoscere i fatti dalle pugnette.
E poi, amici piddini, non fidatevi mai dei sondaggi. Ricordatevi del fenomeno della “desiderabilità sociale” che, in questo momento, spinge le persone intervistate a rinnegare B. perché è caduto, perché è un perdente e a dichiarare che non lo voterebbero più nemmeno morti.
Ciò che molti fanno nella cabina elettorale però è un atto sessuale simile alla masturbazione, quando vengono fuori le perversioni più nascoste, e di solito ciò che risulta in termini di voto non è mai socialmente desiderabile.
Se andassimo alle urne ora, con gli elettori ipersensibilizzati al mantra strappamutande del “Monti uomo di Goldman Sachs” e tutti i media ancora  in mano sua  a propinare ogni giorno la triste storia del poverosilvio disarcionato dai poteri forti, dai massoni antipiduisti, dalle magie di Harry Potter e della Perfida Culona Nazista e ovviamente dai comunisti, con la Rete a fare il controcanto, il nano si prenderebbe la sua bella rivincita. Forse vincerebbe addirittura a man bassa, lasciando Bersani e gli altri dell’opposizione con l’uccello in mano. Per l’ennesima volta a dare la colpa a Veltroni che non si decide a partire per l’Africa.

Quando esce dal lato B del Quirinale, il piccolo Papi ha l’espressione terrea di un vampiro svegliato anzitempo dalla scampanellata in pieno giorno del postino con la raccomandata, che gli ha fatto prendere l’odiata luce. 
Si è beccato anche la sua fischiata d’ordinanza e la reazione di pancia del popolaccio alla sua dipartita  – stasera nel videomessaggio ha lamentato il dolore che gli provoca la ferita narcisistica – ma non pensate a cosacce da Cannibal Holocaust tipo fine di Gheddafi; niente di tutto ciò, robetta. Avanspettacolo, rivista, mica tragedia. In linea con il personaggio.
Molto azzeccato il “buffone” e direi d’uopo il “chi non salta B. è”, trattandosi di trafficante di pallonari. Un po’ meno adatto il “Bella Ciao” che, cinghiatemi pure se volete, ha rotto i coglioni e non si può più senti’, soprattutto quando è totalmente fuori contesto, visto che di partigiani in questo frangente se ne sono visti pochi in giro. Invece di andare sui monti, i Monti sono venuti a noi.  Ecco cos’è successo. Altro che “Il PD ha mandato a casa B.” detto da Bersani, ve lo giuro. Premio Minchiata d’Oro alla carriera.
Se non era per la BCE, per la culona e il marito di Carlà, ci saremmo tenuti il nano pedofilo per almeno altri dieci anni con i papiminkia in Parlamento e gli altri fuori, che stipendiano i primi, ad applaudirlo. Ci saremmo rovinati con le nostre mani, un seppuku con tanto di taglio di testa finale, ma che soddisfazione, l’autodecapitazione. Invece ci hanno sparigliato le carte, ci hanno rotto il giocattolo.
E ringraziateli, questi “perfidi giudei” che, secondo l’opinione comune della Rete, stanno per consegnarci legati mani e piedi e con la corda che passa attorno alle palle e in mezzo alle chiappe a mo’ di nawa shibari alle brame sadiche dell’Unico Potere Finanziario Globale con il naso adunco.
Hanno scoperto tutti solo adesso il potere delle Banche e le loro trame oscure, senza rendersi conto che è il fantasma di Benito che suggerisce al loro inconscio collettivo il complotto demoplutogiudaicomassonico. A furia di giocare alla cazzo con la tavola Ouija, qualche demone lo si evoca. Complotto D.P.G.M., quindi potrebbe essere un rigurgito di antisemitismo? si domanda qualcuno. Temo di si, e di quello buono, che viene fuori inconsapevolmente dai recessi più profondi, in periodi di crisi economica conclamata. Il peggiore, da starci attenti, molto attenti.
Come hanno visto la sagoma un po’ da Max Von Sydow/Padre Merrin di Monti, chiamato come estrema ratio ad esorcizzare l’Italia posseduta dal vecchio satiro B., hanno visto tutti la luce. “E’ l’uomo di Goldmann Sachs, della Trilateral, del Bilderberg”. Che abbia studiato con Tobin, quello che vuole tassare le transazioni sui mercati valutari per combattere la speculazione, non viene considerata informazione rilevante.
Sono tutti d’accordo: da Forza Nuova a Borghezio a Barnard, fino alle blogstav modevne; dall’estrema destra all’estrema sinistra senza soluzione di continuità. Un vero delirio bipartisan. 
Un delirio collettivo estremamente contagioso spiegabile solo con il tentativo di contenere l’angoscia di dover perdere il Vecchio Clown, il nostro Ronald McDonald che, raccontandoci la barzelletta della crisi che non c’era e che eravamo tutti ricchi sfondati, ci faceva addormentare tranquilli nel lettino, abbracciati all’orsacchiotto.
Questo terrore collettivo del Monti asservito al Lato Oscuro della Forza – mentre B. era solo uno Jedi un po’ guascone e non un pericolo per la stabilità mondiale – è una reazione totalmente irrazionale e lo dimostra il fatto che, quando Messora ha raccontato la storia di Monti e dell’abominevole complotto bancario, l’altra sera da Santoro, se prima del suo intervento il 70% o giù di lì di ascoltatori era favorevole a Monti, dopo l’intervista il risultato si è letteralmente ribaltato. Tutto nel giro di pochi minuti. 
E con un’opinione pubblica così influenzabile e psicolabile dovremmo andare al voto, magari per ritrovarci Re Pompetta riportato sul trono a furor di popolo per paura della Trilateral – che vive e lotta con noi da sempre? No, grazie, preferisco il nawa shibari.
Senza contare che si tratta di complottismo a corrente alternata. Faccio un esempio. Quando è stato usato il vecchio trucco dell’esca figueira per il satiro e Dominique Strauss-Kahn c’è cascato come un bimbo di tre anni, nessuno si è chiesto, quando l’accusa di stupro è caduta, perché l’ex direttore del  FMI non sia stato reintegrato nel suo incarico con mille scuse. Semplice, perché la Lagarde aveva usato un anal plug particolarmente efficace per prendere il suo posto. E perché non ci chiediamo, allora, a cosa Strauss-Kahn si era forse ribellato, per essere fatto fuori in maniera così efficace per lasciare il posto alla collega magari più malleabile? Se si deve essere complottisti bisogna esserlo fino in fondo. Se no, non c’è gusto con il complottus interruptus. Forse Strauss-Kahn voleva salvare il mondo dalle grinfie di Monti ed è stato fatto fuori?
I cosiddetti poteri forti ci sono sempre stati, miei cari, le banche pure e se c’è qualcuno in grado di opporvisi, non con le chiacchiere ma con argomenti nuovi ed artiglieria pesante, fatene il nome. Lasciando perdere l’Islanda che, con tutto il rispetto, ha un tale peso nell’economia mondiale che può permettersi di alzare il dito medio all’indirizzo del FMI.
E poi, giusto per fare un esempio di persone in odore di consorterie economiche, Tremonti, va bene che è socialista, ma viene sempre invitato ai party del Bilderberg,  non per portare il Martini. Tremonti non è stato finora il ministro dell’economia, anzi, il superministro? 
L’esempio più eclatante è B. che si è formato alla scuola della P2, una loggia deviata dagli intenti eversivi. Aveva la tessera n° 1816. Per anni ha cercato di compiere il Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli. Poi, ad un passo dal mettere in pratica l’ultimo punto rimasto, è stato distratto dai processi e dalla figa ed è riuscito a deludere anche il Gran Maestro, che l’ha recentemente rinnegato come figlioccio prediletto. Per non parlare, sempre nel caso di B., di altre sue amicizie chiacchierate e degli amici degli amici.
Quello che voglio dire è che parlare oggi di governo massonico – anche se Monti che ha l’ufficio a Palazzo Giustiniani un po’ se la cerca – venendo da un ex presidente del consiglio piduista, è il colmo.

Tornando al nostro più grande statista morente, politicamente forse ieri sera ne abbiamo celebrato il funerale. Chissà se avrà la forza di rialzarsi e dovremo ricorrere al paletto di frassino.
Fisicamente appare comunque provato. Non è solo la rabbia che lo rode accelerandone l’invecchiamento a rotta di collo ma quell’assopimento che lo coglie ormai in qualunque momento – sedativi? narcolessia? avvelenamento lento? sofferenza vascolare pre-ictale? – e quell’eloquio impeciato alla ultimi discorsi di Michael Jackson, con le parole biascicate meccanicamente senza forse credere più a ciò che dice. Ascoltare il discorso dei ristoranti pieni, per credere.
Più che un Presidente del Consiglio dimissionario che andava dal Presidente della Repubblica, accompagnato dai bodyguards, ieri sera il nostro Dead Premier Walking sembrava l’utente finale di un nuovo tipo di funerale low cost con i quattro beccamorti regolamentari e il morto bell’e vestito e composto seduto dietro, tutti a bordo di un’auto comune, per risparmiare nel cofano e nel carro. Sapete, c’è la crisi.
Una soddisfazione così la si prova solo a sconfiggere Diablo nell’ultimo livello. Si, c’è stato bisogno del GOD MODE, ma chi se ne frega.
In premio abbiamo un livello bonus in più. Se lo risolviamo, ci faranno giocare ancora con la Playstation invece di mandarci a zappare la terra.

“Se hanno fame, che mangino al ristorante.”

Potrebbe essere un bell’epitaffio per questo regime.

A B. deve essere arrivata finalmente con pacco celere la proposta che non  poteva rifiutare. Un segnale forte e chiaro tipo la sirena del porto quando c’è nebbia. Ok, sabato si dimette e il circo di Arcore leva le tende dopo diciassette anni di repliche, le ultime delle quali a platea vuota. 
Se non lo facesse, perché “io non ho mai detto che mi sarei dimesso” o “sono stato frainteso” questa volta, secondo me, sarebbero per lui volatili assai amari, quasi come un tipo particolare di mandorle. Peccato che non sapremo mai quale password, incanto patronus o Expelliarmus avrà usato Napolitano – in qualità di messaggero alato –  per convincerlo.
Ora che il nome del successore è noto ormai anche ai tombini, so quale potrebbe essere la facile battuta: “Siamo in mutande e ci organizzano il Full Monti.”
So che a sinistra sono tutti preoccupati di cadere in mano alla Trilateral, agli Illuminati e forse ai Rettiliani in combutta con la Skulls & Bones. Come se non fossimo stati finora in mano alla P2 e ad un agglomerato informe, ad un percolato di cosche e comitati di affari sempre a legalità borderline. Come se l’Italia non fosse da decenni commissariata e a sovranità limitata. Ricordo che, durante l’ultimo governo Prodi, quando si mise Gianni Riotta al TG1 al posto del berlusconiano che l’aveva preceduto, la prima intervista che il direttore mandò in onda fu quella con Henry Kissinger. Un po’ come se la prima dichiarazione del nuovo Papa appena eletto venisse rilasciata a Tele Satana.
Non facciamoci prendere dagli isterismi che non è cosa. Ci va ancora grassa se riusciremo a salvare il culo da questa sciagura mondiale. Monti? Se penso che poteva toccarci D’Alema vado a stappare lo champagne.
Circolano teorie sul “patriottismo” di B. e sul suo ruolo di supposto salvatore della patria contro i poteri forti. Ok, però adesso fate fretta che le scialuppe stanno per terminare e l’acqua ci arriva già alle chiappe.
Vedo che noti statisti dell’opposizione (per non far nomi: Di Pietro)  rifiutano di salire sulla scialuppa del Titanic perché la panca è scomoda e il salvagente non si intona con il loro completino. 
Un’avviso ai naviganti: in questi giorni si vedrà chi merita il nostro voto in futuro. Stiano attenti perché, almeno io personalmente, prenderò nota di tutto, mi segnerò tutto e non tollererò sgarri e vigliaccherie di sorta. Chi sbaglia in questo frangente c’est foutu. Anche il PD stia bene attento a non salvare ancora una volta B. lanciandogli una ciambella a tradimento quando noi siamo distratti a guardare l’iceberg che ci passa accanto.
Per quanto riguarda la Lega, come ha detto giustamente Scalfari ieri sera dalla Gruber, essa rappresenta in Italia circa l’11% dei voti. Di fronte alla necessaria große Koalition modello “Angela a cavallo del grande Schwanstuck” per salvare l’Italia, i suoi numeri cessano di essere determinanti. Forse veramente la Lega non conta più una sega. Che il simulacro di Bossi e famiglia si astengano, che vadano a remengo, e vedremo se i Maroni e i Tosi li seguono.
Monti in questo momento è il chirurgo che deve praticare l’amputazione e cercare di salvare il paziente in cancrena avanzata.  Non deve essere simpatico né farvi godere tutti come ricci. In un certo senso è il Mister Wolf della situazione. Deve risolvere problemi. Non possiamo pretendere che sia il principe azzurro, né che si trasformi in Che Guevara (anche se ha studiato con Tobin, quello della omonima tassa) e dichiari guerra al capitalismo.  Queste sono stronzate per tempi di vacche grasse.
Ma vi rendete conto? Dopo un governo che ha fatto ministro dell’istruzione la Gelmini con le sue gallerie per i neutrini è come resuscitare dopo morti.
Lasciate stare le nostalgie, le smanie preandropausiche per B. e il cospirazionismo un tanto al chilo e mettetevi in testa una cosa. L’Italia non ha mai avuto piena sovranità anche per colpa sua. Perché siamo dei cialtroni, geniali ma dei cialtroni, inaffidabili.
Monti è una persona normale, non è un sociopatico affetto da sessuomegalomania e in più capisce di economia. Vi pare poco? 
Non riempirà di criptozoccole in tailleur i suoi ministeri. Non sceglierà i ministri in base alle abilità sessuali padroneggiate. Ci toglierà di mezzo le Biancofiore, le Carfagna, i Bondi, i Calderoli, i Lupi, le Brambille rossocrinite, i Bonaiuti, i Cicchitto, i Crosetto, i Capezzone, eccetera eccetera.
Non farà miracoli e faremo sacrifici salati ma finalmente non dovremo più vergognarci di essere italiani.
Non sentiremo più barzellette del cazzo anche ai funerali. L’Italia sta per passare dai bocchini alla Bocconi. Quasi un salto nell’iperspazio.
*Complimenti all’autore della vignetta, segnalatami su Facebook.
Gli italiani non lo sanno o non lo vogliono sapere ma quando hanno sposato B. tanti anni fa mettendo quella maledetta croce, da bravi analfabeti, sul suo nome, lo hanno fatto con un rito che escludeva il divorzio e perfino la separazione legale. In compenso, con il vincolo matrimoniale, esteso purtroppo anche a tutti gli invitati alle nozze, ai fotografi, al prete, ai cuochi e camerieri del banchetto, tutti costoro cedevano a lui, oltre alla loro dignità, agli imeni ed ai muscoli sfinterico-anali delle figlie minorenni, anche i loro patrimoni fatti di sudati risparmi.

Provate però in questi giorni a far notare ad un vostro connazionale, che sicuramente se ha qualche soldo in banca lo ha, come me, investito in titoli di stato, che quel criminale, attaccato al potere per difendere il suo tesssoro, è disposto a mandarlo in rovina ed altri milioni di persone con lui, senza rimorsi. Niente.
Provate a fargli entrare in quella testaccia di italiano di merda che al suo premier non gliene frega un beneamato del default dell’Italia perché, tra l’altro, quelle metastasi dei suoi figli lo spingono a resistere per non perdere l’eredità. Tale il padre, peggio i figli. Niente, nessuna reazione.
A fargli capire che la grande vittoria di B. sarà quella di fallire non prima di aver depredato fino all’ultimo centesimo un intero paese senza che questo potesse difendersi, legato a vita al proprio carnefice. Per stupidità, immoralità e vigliaccheria.

In un paese sano di mente questa mattina ci sarebbero dovute essere le piazze piene dei risparmiatori a gridargli: “Dimettiti subito, bastardo, che ci mandi in rovina!”. Viste le perdite in Borsa e il disastro causato dal suo non voler mollare l’osso, nonostante i segnali inequivocabili dei mercati, qualche imprenditore o la Marcegaglia a nome di Confindustria, invece di birignaolare di crescita e baratro potrebbero denunciarlo per danni. Migliaia di citazioni. Altro che De Benedetti. Roba da sostituire tutte le sue televisioni con i monoscopi.
Anche la politica, dal canto suo, potrebbe agire finalmente. L’opposizione potrebbe sfiduciarlo subito e Napolitano, bioparco, potrebbe sciogliere quelle maledette Camere di parassiti dichiarando l’emergenza nazionale e facendolo arrestare per attentato alla Costituzione. Nello Zimbabwe lo avrebbero già fatto.

Non lo fanno perché lo temono. Ne sono tutti terrorizzati. Si cacano sotto. Sono una manica di vigliacchi. Temono l’imbonitore televisivo di pentole, il puttaniere, il pagliaccio, l’impresario d’avanspettacolo, il barzellettiere sconcio. Temono Kaiser Soze.
Ne avete tanta paura? E che può farvi? Può mettere forse qualche bomba in uno stadio, far saltare una stazione con il C4? Oppure può fare un golpe militare con le sue zoccole travestite da marines? Oppure pensate che sia inamovibile perché l’impero lo sta usando contro di noi per motivi suoi e la CIA lo protegge? O che abbia dietro di sé la Mafia, l’esercito o chissà quale potere tremendo, forse il fottuto diavolo in persona?
Se è così allora è giunto il momento di dirlo. Di parlar chiaro e dire: “Non lo si può cacciare via per questi gravissimi motivi, perché ha promesso di spedirci le teste dei nostri figli per posta se non facciamo come dice lui”.

Che siamo un paese di merda, con un popolo di vigliacchi come questo che si lascia massacrare senza reagire, è vero ogni giorno di più.
Lui e i suoi vogliono andare alle urne. Nonostante i costi improponibili, nonostante pare gli italiani non sarebbero più disposti a votarlo, dicono i sondaggi (ma non ne sarei così sicura). Se vogliono andare al voto nonostante i sondaggi sfavorevoli, staranno pensando sicuramente a qualche broglio, ad un colpo di mano finale. 

La verità è che non ci sarà mai niente che ci libererà di lui a parte la morte. Finchè morte non ci separi.
Tutti lo sanno ma non hanno il coraggio di dirlo. Hanno paura di evocarla, la signora. Forse anche lui lo sa e sta sfidando qualcuno in un gioco al massacro, in un redde rationem dove potrebbe lasciarci le gorge come il suo defunto amico beduino.
Speriamo allora che urne siano ma cinerarie.

B. in Jabba look

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