Nonostante una lontana ascendenza nientemeno che irlandese da parte di nonna, mi domando cosa dovrei avere in comune io, tosco-romagnolo-ligure, con i vichinghi e i celti che sarebbero i punti di riferimento etnici delle regioni del nord.
Cosa volete che vi dica, anche se teoricamente vi scrivo dai bassifondi della Padania (e perciò ai confini con la Terronia), io questa pseudonazione con le corna in testa proprio non la sento mia, quindi desidero dissociarmene ad ogni occasione propizia.
La giornata mi sembra appropriata, la Festa della Repubblica I-t-a-l-i-a-n-a, non padana.

Ieri ascoltavo per radio gli interventi al raduno nel grande prato verde di Pontida e ho dovuto più volte raccogliere le braccia che mi erano cadute per terra.
L’enorme seguito elettorale e il successo popolare che i cornutoni con il casco raccolgono per monti e valli d’or è dovuto al modo in cui si esprimono, alla tecnica linguistica.
Luoghi comuni, proclami, frasi fatte, sillogismi alle vongole, fallacie (che non sono le sorelle di Oriana), semplificazioni (non per niente hanno dato a Calderoli l’apposito ministero), uso disinvolto di leggende metropolitane e affermazioni destituite di ogni fondamento.
Il tutto condito da un tono di voce tra l’apocalittico e l’integrato, incazzato anche quando non sarebbe necessario, amalgamato dalla volgarità di pensiero e in totale dispregio delle più elementari regole della logica.

E’ stata una tortura, credetemi, e quella è la classe dirigente, figuriamoci la base.
Non sto facendo il discorso tipico dell’intellettualedemmerda che se la tira e che ha studiato Logica.
Se proprio non vogliamo ragionare per algoritmi usiamo almeno il buon senso. Il buon senso è il parente povero della logica ma conserva alcuni tratti che lo accomunano alla cugina nobile. Ragiona per euristiche, d’accordo, ma di fronte a balle colossali un sopracciglio gli si alza comunque.
Quello che i leghisti spacciano per buon senso è roba tagliata male che gli sta bruciando il cervello.

Facciamo qualche esempio di ragionamento for dummies. A parte Borghezio, che non si discute, ho ascoltato la Rosi Mauro, la sindacalista della Lega, una dolce signora che la mattina fa gli sciacqui con l’acido muriatico e nel tempo libero scartavetra le cisterne delle petroliere con la lingua. Quindi il più soft di tutti, Bobo Maroni, a cui però l’aria di Pontida dà pericolosamente alla testa.

Si lamentano soprattutto che loro pagano le tasse e lo Stato (mi scuso per la maiuscola) in cambio “non dà loro nessun servizio e nessuna infrastruttura.”
Ora, intanto bisognerebbe vedere se le tasse le pagano veramente e se le pagano tutti. Il ragionamento corretto sarebbe stato “quelli di noi che pagano le tasse…”eccetera.
Quella stronza della logica mica la freghi, se dico “noi paghiamo”, “gli italiani pagano”, intendo “tutti, nessuno escluso”. Basta che lì dentro ci sia il vostro dentista che vi cura la carie senza fattura e il discorso non è più vero.
La seconda parte dell’affermazione poi, è palesemente falsa. “Nessun servizio e nessuna infrastruttura” significa esattamente quello, nessuno e nessuna. Se un leghista sbatte per disgrazia la testa in una regola logica e si reca al Pronto Soccorso, viene curato gratis. Quello è un servizio. Se gli scoppia il fegato dalla rabbia, il trapianto glielo fanno gratis.
Per andare a Pontida da Milano ha preso l’autostrada. Quella è un’infrastruttura. Gestita magari da persone incompetenti ma allora dovrebbero chiedere a Silvio perchè ha blindato con un decreto la gestione autostradale e Anas in modo da favorire gli amici.
La giusta lamentela sarebbe dovuta essere: “lo Stato non ci dà nuove infrastrutture ed al passo con i tempi”.

Maroni, dal canto suo, propone il test del DNA per identificare i clandestini nei CPT. Questa è una semplificazione ad effetto e, inter nos, una scemenza.
Il risultato del test va confrontato con dati preesistenti, con un archivio, se no che ti serve? Cioè il Marocco, ad esempio, dovrebbe avere un database con i DNA raccolti di tutti i suoi cittadini, nessuno escluso. Nel CPT si preleva il DNA del marocchino clandestino e si chiede al Marocco di confrontarlo con i dati del database. Il Marocco risponde: “Ah, si, è Mustafa, ecco dov’era finito. Potete rispedircelo a stretto giro di posta? Grazie.” Basta che il Marocco invochi la legge sulla privacy per i suoi cittadini e il gioco fallisce.
Però come hanno applaudito quando Bobo ha gridato “vogliamo il test del DNA per i clandestini!!”
Altri applausi arrivano puntualmente con “è ora di finirla!”, “basta con questo Stato”, “Roma ladrona”, “non ci faremo piegare” eccetera.

Se al Nord c’è gente contenta di farsi rappresentare da estensori di sciocchezze che sono al governo in combutta con gente che rema in senso esattamente contrario ai loro interessi, contenti loro. La Rosi è convinta che la Marcegaglia aumenterà i salari “perchè la gente non arriva a fine mese”, “perchè è stufa”, “perchè siamo poveri”.
In fondo si vive anche di illusioni. Madame Confindustria vende tubi d’acciaio, non raccoglie i tappini per la beneficenza ma come hanno applaudito quando la Rosi ha ringhiato così bene.

Insomma, in questo 2 giugno, io voglio ribadire l’orgoglio di essere ITALIANA, non padana e il disagio di essere governata da gente che va in giro con le corna.
Irlanda o no, la mia capitale è Roma e il mio paese è l’Italia. Questa povera Italia.

P.S. Siccome sono vecchia, dedico a voi ed al mio bel paese due canzoni dei miei tempi.


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